Codice giustizia contabile in dirittura

Pubblicato il 01 luglio 2016

Ok preliminare da Cdm

Nella seduta del Consiglio dei ministri del 30 giugno 2016 sono stati approvati, in esame preliminare, due decreti legislativi di interesse del settore giustizia per quel che riguarda, da un lato, i giudizi di natura contabile, e dall’altro, il diritto di difesa in ipotesi di mandato di arresto europeo.

Giudizi davanti alla Corte dei conti

Con particolare riferimento alla materia contabile, è stato varato un decreto legislativo che, in attuazione della riforma della pubblica amministrazione, istituisce il primo Codice di giustizia contabile.

Nel provvedimento, sono state raccolte tutte le tipologie dei giudizi che si svolgono dinnanzi alla Corte dei conti (giudizi di responsabilità erariale, giudizi di conto, giudizi sanzionatori e pensionistici).

L’articolato contiene anche alcune novità, soprattutto per quel che riguarda i giudizi di responsabilità per danno erariale in cui sono stati recepiti i principi del “giusto processo”.

Le ulteriori modifiche, ispirate a principi di semplificazione e celerità, sono volte a ridurre il volume del contenzioso contabile e contemplano l’introduzione di riti alternativi e semplificati, in parallelo con analoghi sistemi deflattivi del contenzioso ordinario.

Diritto difesa nel mandato d’arresto Ue

L’altro decreto legislativo interviene, invece, per attuare la direttiva 2013/48/UE sul diritto di avvalersi di un difensore nel procedimento penale e nel procedimento di esecuzione del mandato d’arresto europeo.

Inclusi anche il diritto di informare un terzo al momento della privazione della libertà personale e il diritto delle persone private della libertà personale di comunicare con terzi e con le autorità consolari.

Tra le disposizioni, si segnala il diritto del difensore della persona sottoposta ad indagine ad essere avvisato e ad assistere, al compimento dell’atto di individuazione di persona a cui proceda la polizia giudiziaria o il pubblico ministero.

Il provvedimento – si legge nel comunicato stampa di fine seduta del Cdm – “si inserisce nel contesto dell’integrazione europea e dell’armonizzazione delle legislazioni penali”.

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