Commissione Ue. Una “card” per il riconoscimento delle qualifiche professionali

Pubblicato il 20 dicembre 2011 La Commissione europea ha presentato una proposta di modifica della direttiva qualifiche, la n. 2005/36, recepita nell’ordinamento italiano con il decreto legislativo n. 206/07.

La proposta di ammodernamento passa attraverso sei punti e mira a favorire il rapido riconoscimento delle qualifiche professionali in tutti gli Stati membri e ad incoraggiare la mobilità dei liberi professionisti, che potranno esercitare la loro professione in qualunque Paese della Ue, attraverso l’istituzione di un tesserino magnetico: una “card” professionale europea, sotto forma di certificato elettronico, che consentirà di semplificare burocrazia e ostacoli per accelerare le procedure di chi vuole trasferirsi per lavoro.

L’idea è quella di agevolare coloro che possiedono determinate qualifiche, facilitando la possibilità di circolazione e di spostamento nei luoghi in cui è più alta la richiesta di personale qualificato. La “card”, su base volontaria, deve così attestare l'esperienza accademica e professionale e deve essere collegata al sistema Imi (Internal market information sistem): il sistema d'informazione del mercato interno.

Inoltre, si vuole facilitare anche il sistema di acquisizione delle informazioni sul riconoscimento delle qualifiche, attraverso l'utilizzo degli sportelli unici previsti dalla direttiva servizi, che potrebbero essere trasformati in sportelli in grado di fornire facilmente qualsiasi informazione relativa alle proprie attività, invece di dovere ricorrere alle diverse rappresentanze istituzionali.

Per quanto riguarda le professioni disciplinate da direttive settoriali (medici, odontoiatri, infermieri, architetti, veterinari, farmacisti, ostetriche), la Commissione chiede un aggiornamento dei requisiti minimi di formazione fermi a oltre 20 anni fa e introduce – soprattutto con riguardo alle professioni sanitarie – un “meccanismo proattivo di allerta”, che servirà a segnalare il divieto di esercizio della professione in tutta Europa, tutelando maggiormente la sicurezza dei cittadini.

La proposta di modifica della direttiva interessa anche la categoria notarile. Dopo che la sentenza 24 maggio 2011 (causa C-47/08) ha esteso l’applicabilità della direttiva anche a questa categoria, si è avvertita la necessità di sciogliere alcuni dubbi. La proposta della Commissione Ue mira ad applicare il sistema di riconoscimento delle qualifiche anche alla professione notarile, ma con alcune modifiche. I notai potranno svolgere all’estero tutte le attività che non richiedono l’apposizione del sigillo di Stato. È prevista, inoltre, una misura compensativa (un test comunitario o un periodo di tirocinio all’estero) per i notai che vogliono stabilirsi in un altro Stato membro.
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