Commissioni censuarie, ok definitivo dal CdM. Riforma in tempi lunghi

Pubblicato il 11 novembre 2014 Il Consiglio dei ministri ha definitivamente approvato il decreto legislativo per le commissioni censuarie, che attua il primo step della riforma del Catasto inserita nella legge delega per la riforma fiscale.

Il cammino sarà lungo: le Commissioni censuarie, che rappresentano il primo tassello, dovranno insediarsi entro un anno dall’entrata in vigore del decreto legislativo e per il censimento, l'ultimo tassello, ci vorranno almeno 5 anni.

Gli ambiti territoriali delle 106 nuove commissioni censuarie locali sono riportati in allegato al comunicato del Consiglio n. 37 del 10 novembre 2014.

A supervisionare la Commissione censuaria centrale con sede a Roma.

Non possono far parte delle Commissioni: i parlamentari, i membri del governo e delle giunte regionali e comunali, i soggetti che ricoprono incarichi direttivi o esecutivi nei movimenti politici, i prefetti, chi è nella Guardia di Finanza, nei Corpi di polizia, nelle Forze armate, nella rappresentanza di contribuenti nei rapporti con l’amministrazione finanziaria o con i Comuni nell’ambito di controversie tributarie.

I compiti

Tra i molteplici compiti nel comunicato del Consiglio si ricorda quella di validare le funzioni statistiche - relazione tra il valore di mercato, la localizzazione e le caratteristiche edilizie dei beni per ciascuna destinazione catastale e per ciascun ambito territoriale, anche all’interno di uno stesso comune - determinate dall’Agenzia delle Entrate, che sono alla base della revisione del sistema estimativo del catasto dei fabbricati.

Spetterà alla Commissione centrale decidere sui ricorsi dell’Agenzia e dei Comuni contro le decisioni delle commissioni censuarie locali e sostituire le commissioni locali che non provvedano alla validazione delle funzioni statistiche.
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