Compensi agevolati per i collaboratori delle startup innovative

Pubblicato il 28 marzo 2014 Con la pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” del 20 marzo 2014 del Dm 30 gennaio 2014 diventano operative le norme attuative relative alle agevolazioni fiscali previste per i soggetti che effettuano investimenti in startup innovative (articolo 29 del Dl 179/2012)(consulta anche l’articolo di Edicola: “Start up, gli incentivi in Gu”) .

Si ricorda che il beneficio consiste, limitatamente ai periodi d'imposta 2013-2016, in una detrazione dall'imposta lorda di un importo pari al 19% degli investimenti rilevanti effettuati fino ad un massimo annuo di 500mila euro per i soggetti Irpef e in una deduzione dal reddito complessivo di un importo pari al 20% degli investimenti rilevanti effettuati, fino ad un massimo annuo di 1,8 milioni, per i soggetti Ires.

L’Italia apre verso le startup innovative

Per rendere il nostro Paese sempre più ospitale nei confronti delle imprese startup innovative, al fine di innescare un’inversione di tendenza in fatto di crescita economica e di occupazione, il Ministero dello sviluppo economico ha predisposto una vasta documentazione, che oltre a definire il concetto di startup in Italia ne regola anche il loro funzionamento.

A tal proposito, si deve ricordare la “Guida all'uso dei piani azionari e del work for equity” redatta dalla segreteria tecnica del Mise proprio al fine di illustrare le opportunità offerte dalla L. 221/2012 in materia di remunerazione e incentivazione dei dipendenti e prestatori di servizi esterni alle società che si qualificano come startup innovative e incubatori certificati.

È prevista, infatti, la non imponibilità ai fini fiscali e contributivi del reddito di lavoro derivante dall'assegnazione di strumenti finanziari o diritti similari, nonché di diritti di opzione per l'acquisto degli stessi attribuiti da una startup ai propri amministratori, dipendenti e collaboratori continuativi.

La startup può così prevedere nel proprio statuto di emettere categorie di azioni o di quote dotate di diritti economici/amministrativi diversi da quelli attribuiti ai soci (esempio stock option e work for equità) da riservare proprio ai collaboratori o dipendenti e la cui remunerazione è basata sulla performance aziendale.

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