Conciliazione pronta al decollo

Pubblicato il 23 aprile 2007

L’istituzione del registro tenuto dal ministero della Giustizia può considerarsi la conclusione della conciliazione societaria, rendendola disponibile come metodo alternativo, che delega ad organismi privati, sottoposti a controllo pubblico, l’incarico di sciogliere le controversie. La conciliazione ha carattere negoziale ed è del tutto indipendente dall’azione in giudizio, per cui in caso di esito negativo è possibile ricorrere alla giustizia ordinaria. In ipotesi di esito positivo del tentativo di conciliazione, il verbale ha carattere esecutivo per l’espropriazione forzata, l’esecuzione specifica e per l’iscrizione di ipoteca giudiziale; inoltre, tutti gli atti e i documenti relativi alla conciliazione sono esenti da ogni imposta e le conciliazioni inferiori a 25.000 euro sono esenti dall’imposta di registro.

 

Fondamentale all’affermazione dell’istituto è l’azione dei consulenti d’impresa nel proporre ai propri clienti la conciliazione  come metodo risolutivo per la controversia. Rispetto alle controversie di natura finanziaria, societaria e creditizia, in base agli artt. 38 e 40 del dlgs 5/2003, è possibile rivolgersi ad uno degli organismi iscritti nel registro tenuto presso il ministero della Giustizia, diviso in due sezioni relative agli organismi pubblici ed a quelli privati.

 

Secondo occorre prestare particolare attenzione alla formazione della figura del conciliatore, attraverso l’istituzione di corsi adeguati; già nel 2005, infatti, ha organizzato il primo corso per conciliatori. Dello stesso avviso il presidente dell’Adk network, il quale ha organizzato un corso pilota che inizierà a Roma il 2 maggio.

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