Condanna a Google per violazione della privacy: depositate le motivazioni

Pubblicato il 13 aprile 2010
Il Tribunale monocratico di Milano ha depositato, lo scorso 12 aprile, le motivazioni della sentenza n. 1942 con la quale sono stati condannati, per violazione delle norme sulla privacy, tre alti dirigenti del motore di ricerca Google Italy in quanto non avevano impedito che, nel 2006, venisse caricato e rimanesse in rete un video girato da alcuni minorenni sulle vessazioni poste in essere nei confronti di un loro compagno disabile. Esclusa, per i tre dirigenti, l'imputazione per diffamazione e la consequenziale condanna al risarcimento in favore delle due parti civili costituite, il comune di Milano e l'associazione “Vividown”.

Secondo il giudice milanese, anche in Internet, vigono leggi che codificano comportamenti e che creano degli obblighi i quali, ove non rispettati, conducono al riconoscimento di una responsabilità penale. In particolare – si legge nelle 111 pagine di motivazioni - l'informativa sulla privacy contenuta nel portale era del tutto carente o comunque talmente nascosta nelle condizioni generali del contratto da risultare assolutamente incomprensibile ed inefficace per i fini previsti dalla legge. Google Italy, nel caso di specie, trattava i dati contenuti nel video scaricati sulla piattaforma e, pertanto, ne era responsabile ai fini della legge sulla privacy. Non solo. I dati personali sensibili del minorenne diversamente abile erano stati trattati, dal motore di ricerca, al fine di trarne profitto.
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