Condanna per accesso nel profilo Facebook altrui, IP come prova

Pubblicato il 10 maggio 2018

La Cassazione ha confermato la decisione condanna di un uomo per il reato di accesso abusivo a sistema informatico e sostituzione di persona, di cui all'articolo 615 ter del Codice penale, in quanto era stato ritenuto provato che lo stesso fosse entrato nel profilo Facebook di una terza persona.

L’imputato si era opposto a questa decisione deducendo la mancata valutazione dei motivi con i quali aveva censurato la sentenza di primo grado in punto di identificazione dell'autore della illecita condotta di abusiva introduzione nei profili Facebook. Lo stesso, in particolare, lamentava che non erano stati svolti ulteriori approfondimenti tecnici necessari per superare i limiti nell'associazione tra l'Internet Protocol (IP) rilevato e utente/proprietario del sistema.

Risultanze probatorie adeguatamente motivate

Respingendo queste censure, la Quinta sezione penale della Cassazione, con sentenza n. 20485 del 9 maggio 2018, ha ricordato come costituisca, ormai, patrimonio acquisito che “la prova dell'utilizzazione di un sistema telematico possa essere ricondotta, mediante specifici accertamenti tecnici, ad una sorta di “mappatura genetica digitale” che può consentire l'identificazione certa dell'operatore che abbia effettuato connessioni attraverso un dispositivo connesso alla rete attraverso l'indirizzo IP”.

Per la Suprema corte, del resto, le risultanze probatorie erano state adeguatamente valutate nel giudizio di merito, posto che, nel caso in esame, questi aveva razionalmente ricostruito i plurimi elementi di natura logica che, pur in assenza di ulteriori accertamenti tecnici, avevano condotto alla declaratoria di responsabilità.

Pertanto, a fronte di tale esaustivo ragionamento, fondato, specificamente, sulla convergenza degli elementi individualizzanti e sull'accertamento dell'indirizzo IP associato al computer o dispositivo mobile dal quale erano stati operati gli accessi, non appariva decisivo l'argomento ex adverso prospettato dal ricorrente.

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