Condanna per sostituzione di persona a carico di chi inserisce dati altrui in chat
Pubblicato il 30 aprile 2013
Con la
sentenza n. 18826 del 29 aprile 2013, la Quinta sezione penale di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da una donna contro al condanna penale impartitale da entrambi gli organi giudicanti nel merito per aver divulgato su di una chat telematica, il numero di utenza cellulare della sua ex datrice di lavoro, con la quale aveva in corso una pendenza giudiziaria civilistica, che, di conseguenza, aveva ricevuto, anche in ore notturne, molteplici chiamate e sms provenienti da vari utenti della chat.
I giudici di Cassazione hanno ritenuto di aderire alle motivazioni rese nella decisione impugnata e secondo cui la condotta dell’imputata avesse integrato la fattispecie di reato di sostituzione di persona di cui all’articolo 494 del Codice penale. La stessa, infatti, aveva tratto in inganno gli utenti, determinandoli a recare molestia o disturbo alla sua ex datrice e ad offenderne l’onore e il decoro, integrando con la sua condotta.