Condannato il professionista che dichiara solo parte dei compensi

Pubblicato il 07 giugno 2013 Con sentenza n. 24186 depositata il 6 giugno 2013, la Corte di cassazione ha confermato la decisione con cui li giudici d'appello di Milano avevano condannato, per dichiarazione infedele, un avvocato che aveva fatturato solo una parte dei propri compensi e versato la porzione più consistente di quanto incassato in un conto estero.

I giudici di legittimità hanno ritenuto esente da censure la motivazione resa dalla corte di merito la quale aveva tenuto conto del complessivo meccanismo di frode posto in essere dal professionista per avere non solo trasferito delle somme di denaro “estero su estero”, ma anche utilizzato come schermo il prestigioso studio legale a cui era associato, a nome del quale, peraltro, aveva emesso fattura.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Prestazione Universale Inps: controlli in arrivo

06/05/2025

Deposito Bilanci 2025: guida Unioncamere con scadenze e istruzioni operative

06/05/2025

Oneri detraibili

06/05/2025

Prima casa, più tempo per vendere l'immobile precedente

06/05/2025

Plusvalenze da criptoattività: tassazione sostitutiva per persone fisiche

06/05/2025

Demansionamento: il risarcimento richiede prova del danno, no ad automatismi

06/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy