Da Confindustria la guida operativa al whistleblowing

Pubblicato il 07 novembre 2023

Nuove regole per le aziende in tema di whistleblowing tra cui l’attivazione di un proprio canale di segnalazione interna, la garanzia della privacy e dell’anonimato del soggetto segnalante e di eventuali terze persone coinvolte e la gestione e l’archiviazione dei documenti.

Il 27 ottobre 2023 Confindustria ha rilasciato la guida operativa sulla nuova disciplina di whistleblowing per le imprese e gli enti privati.

Il documento fornisce suggerimenti pratici e misure operative per la gestione delle segnalazioni di condotte illecite e la denuncia delle violazioni amministrative, contabili, civili o penali, incentivando l’emersione di comportamenti pregiudizievoli di cui il segnalante sia venuto a conoscenza nell’ambito del suo ambiente lavorativo - in danno dell’ente di appartenenza e, di conseguenza, nell’interesse pubblico collettivo.

Quali sono i soggetti obbligati alla nuova disciplina?

Con il decreto legislativo 10 marzo 2023, n. 24, è stata recepita nell’ordinamento italiano la direttiva UE 2019/1937 riguardante "la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione”.

La nuova disciplina trova applicazione per le seguenti aziende private:

NOTA BENE: Ai fini del computo della media annua dei lavoratori impiegati nel settore privato, l’ANAC ha specificato che si debba fare riferimento all’ultimo anno solare precedente a quello in corso, salvo per le imprese di nuova costituzione per le quali si considera l’anno in corso (ovvero il 2023).

Segnalazione

Il documento illustra le diverse tipologie dei canali di segnalazione nonché le modalità e i soggetti legittimati alla presentazione.

Quanto ai canali, si distinguono tre fattispecie:

Diversamente, per quanto attiene alle tipologie e alle modalità per l’effettuazione delle segnalazioni, la disciplina differisce in base alle dimensioni e alla natura pubblica o privata del soggetto di appartenenza del segnalante.

Con riferimento a i soggetti pubblici, il regime di protezione è più ampio e le segnalazioni possono:

Con riferimento al settore privato, operano diversi regimi. In particolare, per gli enti privati che:

Le segnalazioni possono essere effettuate dai lavoratori dipendenti e autonomi, liberi professionisti e consulenti, lavoratori e collaboratori che svolgono la propria attività presso soggetti pubblici o privati che forniscono beni o servizi presso soggetti pubblici e privati, i volontari, i tirocinanti, gli azionisti, e le persone con funzione di direzione amministrazione e controllo.

Gestione della segnalazione del canale interno

Gli enti pubblici e privati (ricompresi nell’ambito di applicazione) sono obbligati ad attivare un canale di segnalazione interno adeguato.

Le segnalazioni possono essere effettuate secondo diverse modalità:

Il canale deve assicurare la gestione efficace, indipendente e autonoma, sempre nel rispetto dell’obbligo di riservatezza previsto dalla disciplina.

Modello organizzativo 231

A seguito della nuova disciplina whistleblowing, la guida evidenza la necessità di aggiornare il “Modello Organizzativo 231” con l’indicazione dei canali di segnalazione interna adottati dall’ente e avendo cura di specificare il riferimento al divieto di commissione di qualsiasi atto di ritorsione come richiamato dalla norma e il rispetto dei doveri di riservatezza nel trattamento delle informazioni relativamente alla gestione delle segnalazioni.

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