Confisca allargata: non su beni acquisiti dopo la condanna

Pubblicato il 06 marzo 2018

La sentenza di condanna è il limite temporale che il giudice dell’esecuzione deve tenere in considerazione per valutare se un acquisto sia da presumere di illecita accumulazione da parte dell’imputato - condannato, ai fini dell'applicazione della confisca allargata.

La confisca allargata, ossia, non può essere disposta per beni entrati nel patrimonio del reo solo successivamente alla condanna.

Diversamente opinando, verrebbero attribuiti al giudice dell’esecuzione compiti di accertamento su un ambito temporale estraneo al vaglio compiuto dal giudice della cognizione “travalicando quelli che sarebbero stati a quest’ultimo possibili e gli sarebbero in definitiva spettanti”.

Difatti, il fatto che la confisca possa essere disposta da parte del giudice dell’esecuzione dopo la condanna, non può modificare la prospettiva temporale connessa a tale misura.

La pronuncia della sentenza di condanna, in definitiva, costituisce il termine finale di riferimento per operare la confisca dei beni, a norma dell’articolo 12-sexies del Decreto legge n. 306/1992.

E’ quanto evidenziato dalla Corte di cassazione, Prima sezione penale, con sentenza n. 9984 depositata il 5 marzo 2018.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Avvocati penalisti: manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza

07/05/2025

CCNL Assicurazioni SNA -Stesura del 5/3/2025

07/05/2025

Assicurazioni SNA. Rinnovo Ccnl

07/05/2025

Deposito Bilanci 2025: guida Unioncamere con scadenze e istruzioni operative

06/05/2025

Oneri detraibili

06/05/2025

Prima casa, più tempo per vendere l'immobile precedente

06/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy