Confisca: no in camera di consiglio ma in udienza pubblica

Pubblicato il 07 gennaio 2010
La Corte europea dei diritti dell'uomo, nel testo di una sentenza depositata il 6 gennaio 2010, si è pronunciata sul ricorso n. 4514/07 presentato dai parenti di una donna italiana - imputata per coinvolgimento ad un'organizzazione criminale - nei confronti della quale il Tribunale di Brindisi aveva disposto la confisca di diversi beni. La Corte di Strasburgo, in particolare, da una parte ha giudicato equa la procedura con cui il giudice italiano aveva disposto la confisca sottolineando come tale misura di prevenzione, necessaria nella lotta alla criminalità organizzata, sia del tutto compatibile con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, dall'altra, tuttavia, ha censurato il procedimento in camera di consiglio previsto per l'applicazione della misura di prevenzione in quanto in contrasto con l'art. 6 della Convenzione europea. Tale procedimento – spiegano i giudici europei - non offre la possibilità di sollecitare un'udienza pubblica, quale condizione di garanzia del rispetto del diritto degli interessati.
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