Congresso penalisti: processo penale da rivisitare

Pubblicato il 30 settembre 2013 Ai lavori del Congresso straordinario di Genova, organizzato dall'Unione camere penali italiane e in svolgimento dal 27 al 29 settembre 2013, avrebbe dovuto partecipare anche il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri la quale, a causa del delicato momento che sta attraversando il Governo, ha dovuto annullare l'impegno.

L'intervento preparato per l'occasione dal Guardasigilli è stato, comunque, letto dal capo dell'ufficio legislativo del ministero della Giustizia, Domenico Carcano. Nello stesso, è stata sottolineata la necessità di affrontare in modo risolutivo e definitivo i problemi della giustizia in tutti i settori e, in particolar modo, in quello penale, che vede “coinvolti delicatissimi interessi ed in cui si è alla ricerca di un continuo equilibrio tra rispetto della legalità e garanzie di libertà". L'esigenza sottolineata dal ministro è quella di trovare "un migliore equilibrio" tra le esigenze dell'accertamento dei reati da parte dei giudici e l'interesse pubblico collettivo che non intacchi la vitalità industriale di grandi poli di rilievo strategico nazionale.

La necessità di rivedere il processo penale è stata sottolineata anche dai penalisti intervenuti al Congresso i quali hanno evidenziato come, per molti versi, la procedura vigente, a 13 anni dall'introduzione dell'articolo 111 della Costituzione, sia solo formalmente di tipo accusatorio. A conferma di questa rilevazione, sono stati illustrati i dati di una recente ricerca eseguita dall'Ucpi, da Irsig-Cnr di Bologna e dal Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Bologna.
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