L’AIDC - Associazione Italiana Dottori Commercialisti - si schiera contro la recente sentenza n. 4614/2017 del Consiglio di Stato che, nel caso della vicenda del Comune di Catanzaro, autorizza gare d’appalto senza compenso per i professionisti (avallando la scelta del Comune che aveva varato un bando di gara nel quale per il professionista non era previsto un compenso ma solo un rimborso spese).
Il commento amaro del Presidente AIDC, Andrea Ferrari: "La presunzione che il lavoro professionale sia privo di valore è insita in numerosi atti della Pubblica Amministrazione nei confronti dei professionisti, in particolare, e degli imprenditori, in generale".
Di più: "Il Consiglio di Stato, con la discussa sentenza sulle consulenze gratuite, costituisce meramente un casus belli in una vicenda che per la nostra e per altre categorie ha ormai radici profonde. Per andare al recente passato, ancora di cronaca, come la nota vicenda dello 'spesometro', l’AIDC ha a suo tempo denunciato come tale adempimento, il cui incasso presunto era indicato in 2 miliardi di euro, impattasse sul sistema imprese per un onere complessivo di 2,2 miliardi, dato stimato dal nostro ufficio studi in funzione del tempo necessario a compiere l’adempimento (che oggi verifichiamo sottostimato) per il numero dei soggetti chiamati all’adempimento, in base al costo orario medio di un impiegato amministrativo, come indicato dal Ministero del Lavoro (...) l’Amministrazione Finanziaria chiama gli imprenditori e, per essi, i commercialisti, a sempre nuovi e più gravosi adempimenti senza in alcun modo tener conto del contributo lavorativo di questi, datane per scontata la gratuità.”.
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