Consiglio di Stato su specializzazioni forensi. Ucpi e Anf soddisfatte

Pubblicato il 30 novembre 2017

L’Unione delle Camere penali italiane e l’Associazione nazionale forense, intervengono a commento della sentenza pubblicata il 28 novembre 2017, con cui il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del ministero della Giustizia, avverso la pronuncia del Tar Lazio che aveva in parte bocciato il regolamento sulle specializzazioni forensi (limitatamente, si rammenta, alla ripartizione delle aree di specializzazione ed al colloquio per il riconoscimento del titolo di specialista per maturata esperienza professionale). Nella stessa occasione il Collegio amministrativo ha parimenti respinto (fatta eccezione per l’annullamento dell’illecito disciplinare) gli appelli incidentali proposti dagli Ordini degli Avvocati di Roma, Napoli e Palermo, dall’ Anai e dall' Anf.

Posizione Ucpi: Consiglio di Stato ribadisce la legittimità delle specializzazioni 

In proposito, l’Unione Camere penali – si legge nel suo comunicato del 28 novembre 2017 – pur essendo, in detta vicenda, intervenuta a sostegno dell’impugnazione del ministero, si ritiene comunque soddisfatta del provvedimento del Consiglio di Stato. Quest’ultimo difatti, avendo respinto i ricorsi degli Ordini forensi e delle Associazioni da sempre contrarie alla specializzazione, ne ha ribadito in sostanza la legittimità e l’importanza ai fini della qualificazione dell’avvocato; oltre alla corretta attuazione rispetto a quanto previsto dalla legge professionale. L’Unione si dice parimenti soddisfatta per la definitiva conferma dell’art. 14 Regolamento (norma transitoria) che riconosce, ai fini della qualifica di specialista, i corsi biennali di alta formazioni organizzati gli anni scorsi dalle Associazioni specialistiche, tra cui la stessa Ucpi. Ciò premesso, auspica che il ministro, d’intesa con il Cnf, dia pronta attuazione e renda operativo il regolamento specializzazioni, individuando le nuove aree secondo i criteri stabiliti dall’Avvocatura.

Posizione dell’Anf: al via, una seria ripartizione delle specializzazioni 

Soddisfazione espressa anche dall’Associazione nazionale forense, secondo cui – dichiara il Segretario generale Luigi Pansini – il Consiglio di Stato, respingendo il ricorso avverso la sentenza del Tar Lazio (che aveva a sua volta accolto il ricorso della medesima Anf contro il regolamento specializzazioni), ha messo di fatto la parola fine alla vicenda, imponendo una ripartizione seria e ragionevole delle specializzazione forensi, che permetta, ossia, all’Avvocatura di rispondere in maniera efficace e qualificata alle istanze dei cittadini.

E’ ora di mettere in campo – prosegue Pansini, si legge nel comunicato del 28 novembre 2017 - una nuova seria proposta di specializzazioni per gli avvocati, che tenga conto della bocciatura del colloquio presso il Consiglio nazionale forense, dell’elenco delle materie e del limite al numero delle specializzazioni, nonché della circostanza che le disposizioni del regolamento non censurate, non creano alcuna riserva esclusiva in materia di organizzazione dei corsi in capo allo stesso Cnf ed ai Consigli dell’ordine, ai quali è riservato un mero ruolo di promozione, ferma restando la possibilità per altri operatori economici (scuole o enti promotori alta formazione) di proporre ulteriori corsi.

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