Contabilità irregolare Amministratore senza compenso

La Corte di Cassazione, seconda sezione civile, ha respinto la domanda di un ingegnere, volta ad ottenere il proprio compenso in qualità di amministratore di un condominio.

La Corte d’appello aveva difatti rilevato con Ctu – secondo valutazione in sede di legittimità insindacabile – la mancanza di un giornale di contabilità in cui fossero registrate cronologicamente le operazioni riguardanti il condominio, consentendo così la puntuale verifica dei documenti giustificativi. Per cui non era possibile ricostruire l’andamento delle uscite e dei pagamenti effettuati, per fatto imputabile all'amministratore, tra I cui doveri rientra per l’appunto quello di corretta tenuta della contabilità.

Del medesimo avviso la Corte Suprema, secondo cui, nel caso de quo, non solo non è controversa la mancanza di contabilità regolare, ma altresì la mancata adozione, negli ultimi anni in contestazione, della delibera di approvazione del rendiconto dell’amministratore da parte dell’assemblea dei condomini.

Contabilità condominio Come bilanci di società

Ebbene, secondo gli ermellini, la contabilità presentata dall'amministratore di condominio deve essere redatta, seppur non necessariamente in forma rigorosa, con modalità analoghe a quelle prescritte per i bilanci di società. Deve essere ossia idonea a rendere intellegibili ai condomini le voci di entrata e di uscita, con le relative quote di ripartizione. E deve essere altresì tale da fornire la prova, attraverso i corrispondenti documenti giustificativi, dell’entità e della causale degli esborsi fatti, di tutti gli elementi che consentono di vagliare le modalità con cui l’incarico è stato eseguito, nonché da stabilire se l’operato di chi rende il conto si sia uniformato a criteri di buona amministrazione.

In assenza di tutto ciò – conclude la seconda sezione con sentenza n. 3892 del 14 febbraio 2017 – il credito vantato dall'amministratore non può ritenersi provato.