Dopo l’approvazione in Conferenza Unificata del 5 agosto 2025, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha adottato il decreto che introduce il Conto Termico 3.0, la nuova disciplina per incentivare interventi di piccole dimensioni volti all’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Il provvedimento – atteso in Gazzetta Ufficiale - semplifica le regole operative, valorizza l’innovazione tecnologica e assicura coerenza con gli obiettivi di riqualificazione energetica della Pubblica Amministrazione, in linea con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima e con le disposizioni del decreto legislativo 199/2021. In questo modo, contribuisce al percorso di decarbonizzazione e al miglioramento delle prestazioni energetiche del settore civile.
Il Conto Termico, gestito dal GSE, prevede incentivi a fondo perduto per due tipologie di interventi:
Si tratta di un’agevolazione senza scadenza, alternativa alle detrazioni fiscali, che può essere richiesta per progetti di riqualificazione energetica riguardanti abitazioni, immobili destinati ad attività produttive e strutture pubbliche.
Il decreto Mase distingue tra interventi di piccole dimensioni volti all’efficienza energetica negli edifici (Titolo II) e interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili (Titolo III).
Possono accedere agli incentivi previsti dal decreto:
a) le pubbliche amministrazioni, a cui sono equiparati gli enti del terzo settore;
b) i soggetti privati, ma soltanto se gli interventi riguardano edifici destinati ad attività del settore terziario, come definito all’articolo 2, lettera b), del decreto.
Efficienza energetica (Titolo II)
Produzione di energia termica da FER (Titolo III)
Gli incentivi previsti dal Conto Termico 3.0 coprono una parte consistente delle spese sostenute per gli interventi: in genere arrivano fino al 65% dei costi ammissibili, mentre per i piccoli comuni sotto i 15.000 abitanti e per gli edifici pubblici è possibile ottenere un contributo che copre anche il 100% della spesa.
Il sostegno economico non viene erogato in un’unica soluzione, ma in forma di rate annuali costanti, la cui durata dipende dal tipo di intervento realizzato. Ad esempio, per lavori di dimensioni ridotte – come una pompa di calore con potenza inferiore a 35 kW o un impianto solare termico fino a 50 metri quadrati – il contributo viene riconosciuto in due anni. Al contrario, per opere più importanti, come l’isolamento termico degli edifici o la sostituzione degli impianti di illuminazione, l’incentivo si distribuisce su un periodo di cinque anni.
In questo modo il meccanismo si adatta sia a chi sceglie interventi semplici e veloci, sia a chi affronta progetti di riqualificazione più complessi, garantendo comunque un ritorno economico certo e programmato.
Per ottenere i contributi previsti dal Conto Termico è necessario seguire una procedura ben definita. La gestione delle domande è affidata al GSE, attraverso la piattaforma online Portaltermico.
Sono previste due modalità di accesso.
Per alcune tipologie di lavori di piccola scala, come l’installazione di pompe di calore fino a 35 kW o di impianti solari termici inferiori a 50 m², è stata introdotta una procedura semplificata che riduce i passaggi burocratici e velocizza l’erogazione del contributo.
Le richieste per accedere agli incentivi devono essere inoltrate esclusivamente in formato digitale attraverso il Portaltermico messo a disposizione dal GSE.
La piattaforma guida il richiedente nell’inserimento dei dati e nel caricamento dei documenti necessari, come fatture, attestati tecnici e dichiarazioni.
Ogni domanda deve essere compilata in modo completo e corredata della documentazione richiesta; in caso contrario non potrà essere valutata. Il sistema assegna automaticamente un codice identificativo che permette di seguire lo stato della pratica fino alla conclusione dell’iter.
Le imprese possono accedere agli incentivi solo per interventi di efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Sono esclusi gli impianti alimentati da combustibili fossili.
I progetti devono garantire una riduzione dei consumi energetici di almeno 10% rispetto alla situazione precedente all'investimento; nel caso di interventi multipli, la soglia sale al 20%.
Percentuali di incentivo:
Sono previste maggiorazioni per le Pmi e per le attività localizzate in aree svantaggiate.
Limiti di spesa:
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".