Contributi 2025 per punti vendita quotidiani senza edicole

Pubblicato il 25 settembre 2025

Definite le modalità di fruizione del contributo destinato agli esercizi commerciali che vendono quotidiani e periodici in via non prevalente, ma ubicati in comuni privi di edicole.

Con decreto del Capo Dipartimento per l’informazione e l’editoria, datato 1° agosto 2025, viene data attuazione a quanto stabilito dall’articolo 2 del DPCM 17 aprile 2025, relativamente alle misure di sostegno, per l’anno 2025, per i punti vendita non esclusivi di quotidiani e periodici, ubicati in comuni privi di edicole.

Contributo per i punti vendita non esclusivi

Il beneficio può arrivare fino a 4.000 euro e corrisponde al 60% delle spese sostenute nel 2024, ripartite proporzionalmente.

Le spese considerate ammissibili riguardano:

Tutte le spese si calcolano al netto dell’IVA, quando dovuta.

Le spese che possono essere considerate valide ai fini del contributo vengono determinate in proporzione al rapporto tra i ricavi derivanti dalla vendita di giornali e riviste e l’ammontare complessivo dei ricavi realizzati dal singolo punto vendita nell’anno 2024.

La richiesta di contributo non viene accolta se, dopo aver applicato le regole di calcolo stabilite, l’importo spettante risulta pari o inferiore a 200 euro. In altre parole, solo le attività che raggiungono una soglia minima superiore a tale cifra possono effettivamente accedere al beneficio.

Limite complessivo delle risorse

Il contributo viene assegnato entro un plafond nazionale massimo di 3 milioni di euro, che rappresenta il tetto di spesa complessivo disponibile.

Imprese con più punti vendita

L’agevolazione può essere concessa alla stessa impresa anche se questa possiede più punti vendita localizzati in comuni senza edicole, purché il totale ricevuto non superi comunque i 4.000 euro indicati nel primo comma.

Requisiti di accesso al contributo

Per poter beneficiare del contributo previsto a favore dei punti vendita non esclusivi di quotidiani e periodici, è necessario rispettare una serie di condizioni ben precise.

1. Attività di rivendita non prevalente

L’attività principale dell’impresa non deve essere la vendita di giornali e riviste, ma questa deve comunque essere presente come attività secondaria.

Per dimostrarlo, è richiesto che l’azienda sia registrata con il codice ATECO 47.62.10 (“Commercio al dettaglio di giornali, periodici e riviste”), inserito come codice secondario nella visura camerale.

In altre parole, il negozio può avere come attività principale la vendita di altri beni (alimentari, tabacchi, articoli vari), ma deve risultare formalmente abilitato anche alla vendita di quotidiani e periodici.

2. Ubicazione in un comune senza edicole

Un altro requisito fondamentale è che il punto vendita si trovi in un comune dove non sono presenti edicole tradizionali.

Per “edicola” si intende un’attività la cui attività prevalente o principale è proprio la vendita di giornali, identificata dallo stesso codice ATECO 47.62.10, ma in questo caso indicato come primario.

Questo criterio mira a concentrare le risorse nei territori più fragili dal punto di vista della distribuzione dell’informazione, ovvero in quei paesi dove non esiste un punto vendita dedicato esclusivamente ai giornali.

3. Regolarità contributiva e previdenziale

Se l’impresa beneficia della collaborazione di personale dipendente, è obbligatorio che sia in regola con tutti i versamenti contributivi e previdenziali (ad esempio INPS, INAIL).

Questa condizione è necessaria per assicurare che i fondi pubblici vadano a sostegno di attività corrette e rispettose delle norme sul lavoro.

4. Situazione economico-giuridica dell’impresa

Infine, possono accedere al contributo solo le imprese attive e operative, non sottoposte a:

Presentazione della domanda

Per accedere al contributo previsto dal decreto, gli esercenti interessati devono presentare una domanda in via esclusivamente telematica. Questo significa che non sono ammesse procedure cartacee o invii tramite posta: tutto deve essere fatto online, attraverso la piattaforma ufficiale.

Il canale unico di accesso è il portale nazionale www.impresainungiorno.gov.it, lo sportello telematico per le pratiche delle imprese. Qui sarà disponibile una procedura guidata che accompagna il richiedente passo dopo passo, riducendo al minimo il rischio di errori.

Le domande possono essere inoltrate soltanto in una finestra temporale precisa:

Dopo la scadenza, non sarà più possibile presentare la richiesta e il sistema telematico verrà chiuso.

Contenuto della domanda

La richiesta deve essere accompagnata da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Questo documento, che ha valore legale, viene redatto e firmato direttamente tramite la procedura online, senza bisogno di autenticazione notarile.

All’interno della dichiarazione devono essere indicati con precisione:

L’impresa richiedente ha l’obbligo di conservare tutta la documentazione relativa alle spese dichiarate e alla contabilità aziendale, in modo da poterla esibire se richiesta dall’amministrazione durante i controlli.

Modalità di pagamento

Il contributo riconosciuto viene versato direttamente sul conto corrente intestato all’impresa richiedente, lo stesso indicato al momento della presentazione della domanda.

L’erogazione avviene al netto delle ritenute fiscali previste dalla legge, quindi la somma accreditata potrebbe risultare leggermente inferiore all’importo assegnato.

Impegno a proseguire l’attività

Un aspetto importante riguarda la continuità dell’attività: le imprese che ricevono il sostegno economico devono mantenere aperto il punto vendita e proseguire la rivendita non esclusiva di quotidiani e periodici per almeno 12 mesi dalla data in cui ottengono l’ammissione al contributo.

Questo obbligo serve a garantire che i fondi pubblici non vadano a imprese che cessano l’attività subito dopo aver ricevuto il beneficio, ma sostengano davvero la rete distributiva nel tempo.

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