Il decreto direttoriale n. 135 emanato dal Ministero del lavoro e delle politiche Sociali il 19 dicembre 2025 disciplina la determinazione del costo medio orario del lavoro per il personale dipendente del settore logistica, trasporto merci e spedizione, in attuazione della normativa vigente in materia di contratti pubblici, con l’obiettivo di fornire alle stazioni appaltanti, agli operatori economici e agli organi di controllo un parametro ufficiale e aggiornato per la valutazione della congruità del costo del lavoro.
Il decreto approva dunque specifiche tabelle ministeriali che quantificano il costo medio orario del lavoro, articolate per tipologia di personale, livello di inquadramento e decorrenza temporale; tali tabelle costituiscono parte integrante del decreto e rappresentano uno strumento di riferimento essenziale sia nella fase di predisposizione delle offerte economiche sia nelle verifiche successive all’aggiudicazione degli appalti.
Dal punto di vista sistematico, il decreto non introduce nuove voci retributive o contributive, ma si limita a recepire e rielaborare i valori economici risultanti dalla contrattazione collettiva nazionale, dalla normativa previdenziale e assistenziale e dalle disposizioni fiscali vigenti, traducendoli in un valore medio orario utilizzabile a fini amministrativi e di controllo.
Le tabelle ministeriali consentono di:
La rilevanza del decreto direttoriale si manifesta in modo particolarmente significativo nell’ambito degli appalti pubblici, dove la determinazione corretta del costo del lavoro costituisce un elemento essenziale per la legittimità delle procedure di gara. Le tabelle del costo medio orario del lavoro sono utilizzate come parametro di riferimento ai fini della verifica della congruità dell’offerta economica, in conformità alle disposizioni del Codice dei contratti pubblici.
Tuttavia, l’utilità del decreto non si limita al settore pubblico. Anche negli appalti privati, nelle operazioni di outsourcing e nelle attività di pianificazione economico-finanziaria, le tabelle ministeriali rappresentano uno strumento di supporto per:
In questo contesto, il decreto contribuisce a rafforzare un quadro di certezza normativa, riducendo il rischio di contenzioso e favorendo una corretta applicazione delle regole contrattuali e contributive.
Il decreto direttoriale trova applicazione nei settori della logistica, del trasporto merci e della spedizione, ambiti caratterizzati da una forte incidenza del costo del lavoro e da una significativa presenza di appalti di servizi. L’ampiezza del campo di applicazione riflette la varietà delle attività comprese nel comparto, che spaziano dalla gestione dei magazzini alla movimentazione delle merci, fino al trasporto nazionale e internazionale.
La determinazione del costo medio orario del lavoro si basa sul CCNL logistica, trasporto merci e spedizione, rinnovato in data 6 dicembre 2024, di cui il decreto recepisce i valori economici tenendo conto delle diverse categorie di personale e dei relativi livelli di inquadramento.
Il contratto collettivo è stato sottoscritto dalle principali organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, a conferma della legittimità e dell’affidabilità dei parametri utilizzati nelle tabelle ministeriali.
Le tabelle del costo medio orario del lavoro approvate dal decreto hanno una decorrenza pluriennale, articolata nei seguenti momenti temporali:
La logica di costruzione delle tabelle è coerente con i principi definiti dall’articolo 41, comma 13, del Codice dei contratti pubblici e si basa sulla scomposizione del costo del lavoro in macro-voci omogenee, ciascuna delle quali concorre alla determinazione del valore finale del costo medio orario. Tale impostazione consente alle stazioni appaltanti, agli operatori economici e agli organi di controllo di individuare con precisione le componenti che incidono sul costo del lavoro e di verificare la congruità delle offerte presentate.
Il costo del lavoro, così come rappresentato nelle tabelle ministeriali, è il risultato della somma di diverse categorie di oneri, che comprendono sia la retribuzione diretta sia i costi indiretti e differiti obbligatori per legge o per contratto collettivo.
Elementi retributivi annui
Gli elementi retributivi annui costituiscono la componente principale del costo del lavoro e rappresentano la remunerazione diretta spettante al lavoratore in base al livello di inquadramento contrattuale.
La retribuzione base è determinata dal CCNL di riferimento e varia in funzione della categoria professionale e del livello di appartenenza. Essa rappresenta il minimo contrattuale garantito e costituisce il riferimento per il calcolo di numerose altre voci retributive e contributive.
All’interno degli elementi retributivi annui rientrano anche gli scatti di anzianità, che riconoscono al lavoratore un incremento retributivo progressivo in relazione alla durata del rapporto di lavoro. L’anzianità contrattuale incide in modo diretto sul costo del lavoro, in quanto comporta un aumento stabile della retribuzione imponibile.
Ulteriori componenti della retribuzione annua sono rappresentate dall’Elemento Distinto della Retribuzione (EDR) e da altri elementi accessori previsti dal CCNL. Queste voci, pur avendo un importo unitario generalmente contenuto, concorrono alla formazione della base imponibile ai fini contributivi e, di conseguenza, incidono sul costo complessivo del lavoro.
Oneri aggiuntivi
Gli oneri aggiuntivi comprendono le mensilità supplementari previste dalla contrattazione collettiva, in particolare la tredicesima e la quattordicesima mensilità. Tali emolumenti, pur non essendo corrisposti mensilmente, rappresentano un costo certo e obbligatorio per il datore di lavoro.
Nelle tabelle del costo medio orario, le mensilità aggiuntive sono ripartite su base annua e poi rapportate alle ore lavorate, al fine di ottenere un’incidenza oraria coerente con il metodo di calcolo adottato. Questo approccio consente di evitare sottostime del costo del lavoro e garantisce una rappresentazione più fedele dell’onere effettivo sostenuto dall’impresa.
Oneri previdenziali e assistenziali
Una componente rilevante del costo del lavoro è rappresentata dagli oneri previdenziali e assistenziali, che includono la contribuzione INPS e il premio INAIL.
La contribuzione INPS è calcolata applicando le aliquote vigenti alla base imponibile previdenziale, che comprende la retribuzione e gli altri emolumenti soggetti a contribuzione. Le tabelle ministeriali tengono conto delle aliquote ordinarie previste per il settore, senza considerare eventuali agevolazioni contributive specifiche, che possono determinare variazioni del costo effettivo a livello aziendale.
Il premio INAIL è determinato in funzione del rischio assicurativo associato alle attività svolte nel settore della logistica e del trasporto merci. Anche in questo caso, il costo è calcolato secondo i parametri medi di settore, al fine di fornire un valore di riferimento standardizzato.
Oneri vari
Gli oneri vari comprendono invece una serie di costi che, pur non rientrando nella retribuzione diretta o nella contribuzione obbligatoria, sono comunque imputabili al rapporto di lavoro.
Tra questi rientra il Tfr, che rappresenta una quota di retribuzione differita accantonata annualmente dal datore di lavoro e liquidata alla cessazione del rapporto. Il TFR incide in modo significativo sul costo complessivo del lavoro e viene calcolato secondo le modalità previste dalla normativa vigente.
Ulteriori oneri sono rappresentati dai contributi alla bilateralità e all’assistenza sanitaria integrativa, previsti dal CCNL e dagli enti bilaterali di settore. Tali contributi hanno lo scopo di finanziare prestazioni a favore dei lavoratori e delle imprese, come il sostegno al reddito e i servizi sanitari integrativi.
Le tabelle includono anche i costi relativi alla previdenza complementare, laddove prevista dalla contrattazione collettiva, e le spese per Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e indumenti da lavoro, obbligatorie ai sensi della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Le tabelle del costo medio orario del lavoro sono articolate per tipologia di personale, al fine di riflettere le diverse condizioni di impiego e le differenti modalità di organizzazione dell’attività lavorativa nel settore.
Personale non viaggiante
Il personale non viaggiante comprende i lavoratori che svolgono la propria attività senza effettuare spostamenti continuativi su mezzi di trasporto.
All’interno di questa categoria rientrano:
Per entrambe le figure, il costo del lavoro è determinato sulla base di un orario di lavoro standard e di una distribuzione delle ore lavorate che tiene conto di ferie, festività e altre assenze fisiologiche.
Personale viaggiante senza discontinuità
Il personale viaggiante senza discontinuità comprende i lavoratori addetti al trasporto che operano con una prestazione lavorativa continuativa e regolare, senza le interruzioni tipiche del lavoro discontinuo. Questa categoria presenta una struttura del costo del lavoro differente, in quanto tiene conto delle specifiche indennità previste dal CCNL per l’attività di guida e trasporto.
Personale viaggiante discontinuo
Il personale viaggiante discontinuo è suddiviso tra addetti ai trasporti internazionali e addetti ai trasporti nazionali. Questa distinzione è rilevante ai fini del costo del lavoro, in quanto le modalità di svolgimento dell’attività, i tempi di lavoro e le indennità accessorie variano sensibilmente tra le due tipologie.
Le tabelle tengono conto delle specificità del lavoro discontinuo, comprese le indennità di trasferta e le diverse modalità di calcolo dell’orario di lavoro.
Driver e riders
Una sezione specifica delle tabelle è dedicata ai driver e riders, comprendendo sia personale viaggiante discontinuo sia non discontinuo. Questa categoria riflette l’evoluzione del settore logistico e la crescente diffusione dei servizi di consegna, che richiedono un inquadramento contrattuale e un calcolo del costo del lavoro coerenti con le peculiarità dell’attività svolta.
Ore annue teoriche e ore lavorate
Il calcolo del costo medio orario del lavoro si basa su un numero di ore annue teoriche, determinato applicando il divisore contrattuale di 168 ore mensili, previsto dal CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione. Tale valore rappresenta il monte ore teorico di riferimento su base annua.
Dal totale delle ore teoriche vengono sottratte le ore mediamente non lavorate, relative a ferie, festività, riduzioni di orario contrattuali, assenze per malattia, infortuni e attività formative obbligatorie. Il risultato è rappresentato dalle ore annue mediamente lavorate, utilizzate come denominatore per il calcolo del costo medio orario.
Differenze tra tempo indeterminato e tempo determinato
Le tabelle distinguono il costo medio orario del lavoro in base alla tipologia contrattuale, evidenziando le differenze tra contratti a tempo indeterminato e contratti a tempo determinato. In particolare, per i rapporti a tempo determinato viene considerato l’effetto dell’IRAP, che incide in modo differenziato sul costo del lavoro.
L’impatto dell’IRAP e l’assenza di alcune agevolazioni contributive tipiche del tempo indeterminato determinano un costo medio orario generalmente più elevato per i rapporti a termine. Questa distinzione è fondamentale ai fini della corretta valutazione delle offerte negli appalti e della pianificazione dei costi da parte delle imprese.
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