Critiche delle associazioni di imprese al testo di riforma forense

Pubblicato il 12 novembre 2009
Il 13 novembre prossimo, dopo due settimane di stop, ripartirà l'esame degli emendamenti al testo di riforma della professione forense da parte della Commissione Giustizia del Senato.

Il presidente della Comissione, Filippo Berselli, garantisce che i lavori si svolgeranno anche in seduta notturna tanto da consentire un'approvazione della riforma entro il 20 novembre. L'obiettivo è infatti di presentare il testo di riforma alla conferenza nazionale dell'avvocatura che si terrà proprio in quella data.

Nonostante le critiche avanzate dall'Antitrust, Berselli annuncia che, con riferimento ai minimi tariffari, verrà approvato un testo che prevede il ritorno ai minimi vincolanti e inderogabili.

Nel frattempo, sul testo di riforma dell'avvocatura si sono espresse le associazioni delle imprese (Abi, Agci, Ania, Assogestioni, Assonime, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria, Cna, Legacoop) attraverso l'invio di una lettera a Governo e Parlamento; nel documento, le 12 organizzazioni manifestano preoccupazioni e perplessità sulle novità introdotte dalla riforma che amplierebbe “l'ambito delle attività riservate agli avvocati” incrementando i costi a carico di imprese e cittadini. In caso di approvazione, continuano le associazioni, la riforma imporrebbe alle imprese di rinunciare alle funzioni legali interne e di rivolgersi ad avvocati esterni per tutte le attività, e non solo per quelle di difesa in giudizio. Inoltre, divenendo obbligatorio l'intervento degli avvocati, le imprese sarebbero meno propense anche all'utilizzo di strumenti conciliativi e di mediazione.
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