Da gennaio 2011 obbligatorie le comunicazioni delle operazioni rilevanti ai fini Iva sopra i 3mila euro

Pubblicato il 21 settembre 2010

L’obbligo di legge previsto dall’articolo 21 della manovra correttiva (Dl n. 78/2010), secondo cui è necessario comunicare al Fisco, in via telematica, le operazioni rilevanti ai fini Iva di importi superiori ai 3mila euro partirà ufficialmente solo dal 1° gennaio 2011.

Il decreto stabilisce che con provvedimento del Direttore dell’agenzia delle Entrate saranno individuate modalità e termini, tali da limitare al massimo l’aggravio per i contribuenti che dovranno effettuare la suddetta comunicazione.

Al momento, i tecnici dell’Agenzia stanno lavorando alla predisposizione del provvedimento attuativo, che dovrebbe essere reso disponibile entro il prossimo mese di ottobre. Infatti, è atteso per il 29 settembre il regolamento Ue sul Vies (Vat information Exchange system) e, successivamente, anche il provvedimento direttoriale che dovrà regolare la materia in ambito nazionale.

A ribadire l’importanza del suddetto provvedimento anche Rossella Orlandi, direttore centrale aggiunto accertamento dell'agenzia delle Entrate, che è intervenuta in occasione del convegno sulle novità del decreto incentivi e della manovra estiva organizzato dalla direzione regionale piemontese dell'Agenzia, dal comune di Torino e dall'Ordine provinciale dei dottori commercialisti, tenutosi a Torino.

Vista l’importanza dell’obbligo delle operazioni Iva rilevanti anche ai fini del redditometro, si è ipotizzato che per non nuocere ai singoli contribuenti le suddette comunicazioni potrebbero partire da un tetto più alto dei 3mila euro e, in caso, essere anche differenziate a seconda delle diverse tipologie di beni.

Durante il Convegno, la Orlandi ha tentato di sciogliere i numerosi dubbi operativi sorti in merito al nuovo adempimento così poco approfondito dal testo del decreto, sottolineando prevalentemente quelli relativi al profilo oggettivo e soggettivo del nuovo obbligo. Dunque, dalla stessa Agenzia si è tenuto a precisare che: “L'adempimento interesserà le operazioni attive e passive di valore non inferiore a 3 mila euro (…) perché abbiamo la necessità di monitorare in modo completo e da entrambi i punti di vista tutte le transazioni”.

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