Dal Congresso Consulenti del Lavoro equo compenso e collaborazione con Inps

Pubblicato il 02 maggio 2017

Nel corso del 9° Congresso Nazionale dei Consulenti del Lavoro è intervenuta anche la Presidente della categoria, Marina Calderone, che proprio in occasione della chiusura dei lavori ha tratteggiato la nuova figura del Consulente del lavoro che si verrà a delineare nei prossimi anni. Professionalità questa che sicuramente verrà dotata di una serie di nuove funzioni e competenze che devono essere valorizzate al meglio dalla Categoria.

Nel corso del dibattito, la Calderone ha poi annunciato l'incontro del Cup con il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti (in agenda per il 3 maggio), per rivendicare la necessità di reintrodurre l’equo compenso per i professionisti, per le prestazioni da essi svolte.

Sul tema piuttosto sentito negli ultimi tempi, la Presidente ha esposto il suo pensiero sostenendo che: “se lavoro autonomo e lavoro subordinato hanno una medesima pari dignità, è impensabile non prevedere una base normativa per la remunerazione dei professionisti. Così come esiste la parte economica dei Contratti collettivi dei lavoratori dipendenti, alla medesima stregua è indispensabile prevedere un “equo compenso” per i professionisti ordinistici".

Maggiori interazioni tra Inps e Consulenti del lavoro

Durante la giornata conclusiva del 9°Congresso, è intervenuto anche Antonio Pone, responsabile della nuova Direzione centrale servizi dell’Inps, a sottolineare l’obiettivo di una maggiore interazione fra le direzioni centrali dell’Istituto e i Consulenti del lavoro, al fine di colmare la distanza attualmente esistente tra i fruitori dei servizi Inps e i soggetti gestori dei processi decisionali.

Relativamente, per esempio, alla gestione del cassetto previdenziale, Pone ha anticipato alcune novità visto che con l’introduzione di Uniemens e la telematizzazione l’attività dei professionisti è divenuta molto più complessa.

Tra le novità prospettate, quella secondo la quale i Consulenti del lavoro che utilizzeranno il cassetto previdenziale dell’Inps potranno contare su un miglioramento dei tempi di risposta, che diverranno più precisi anche se variabili in base all’oggetto del quesito. Inoltre, vi sarà la possibilità di identificare l’operatore stesso e di migliorare la qualità della risposta degli operatori.

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