Dal notaio l’atto si firma elettronicamente

Pubblicato il 19 luglio 2010 Varato in via definitiva lo scorso 25 giugno dal Consiglio dei Ministri il decreto legislativo che attua la delega del Governo per permettere, in ossequio al Codice dell’amministrazione digitale, ai notai di redigere atti pubblici in formato elettronico e di sottoscrivere gli stessi atti e le scritture private mediante la firma digitale, tutelando nel contempo le esigenze di sicurezza e conservazione del documento notarile.

Tra gli atti che potranno beneficiare della semplificazione dell’atto digitale vi è quello di divisione ereditaria, che si verifica allorquando più eredi vengono nominati nel testamento acquistando, ciascuno per la parte designata dal de cuius, la proprietà dei beni. Per sciogliere tale comunione non resta che chiedere al notaio di effettuare la divisione ereditaria qualora tra i beni siano presenti immobili, ossia beni che sono soggetti a trascrizione.

Il decreto legislativo di recente emanazione stabilisce che è una facoltà del cittadino chiedere o meno il ricorso all’atto digitale; qualora si opti per questo il notaio prescelto deve possedere la smart card che lo abilita ad apporre la firma digitale, mentre i privati devono munirsi la firma elettronica. La semplificazione dell’atto digitale permette di stipulare atti tra persone situate in città diverse senza richiedere spostamenti in quanto ognuno si recherà davanti ai rispettivi notai che tramite rete unitaria comunicheranno ed espleteranno le dovute formalità. Un risparmio, quindi, di tempo e denaro.

Nulla muta riguardo alla sicurezza dell’atto redatto dal pubblico ufficiale.
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