Dall’Economia le Faq per sciogliere i dubbi su mini Imu e maggiorazione Tares

Pubblicato il 21 gennaio 2014 L’appuntamento del 24 gennaio per migliaia di contribuenti che devono versare il saldo Imu sulla prima casa relativo all’anno d’imposta 2013 e la maggiorazione Tares si avvicina, mentre i dubbi su cosa pagare e come restano tanti.

I centri di assistenza fiscale, soprattutto delle grandi città (Roma e Milano), sono stati presi letteralmente d’assalto in questi ultimi giorni dai contribuenti che non hanno versato il saldo Tares all’appuntamento del 16 dicembre scorso e ora devono fare i conti con la maggiorazione da 30 centesimi a metro quadrato per chiudere definitivamente il loro debito statale residuo relativo all’anno 2013, dato che da quest’anno il tributo dovrebbe essere eliminato.

A disorientare i contribuenti, in primo luogo, il cambio di scadenza, dato che molti comuni avevano fissato la data di pagamento al 16 gennaio 2014 (poi slittata per effetto della legge di Stabilità), mentre altri avevano messo in calendario il pagamento del saldo 2013 del tributo sui rifiuti direttamente per il 31 gennaio e non potendo spostare ora la “maggiorazione” statale alla data del 24 gennaio costringono i contribuenti ad un doppio appuntamento.

A ciò si devono, poi, aggiungere anche le difficoltà legate alle modalità con cui effettuare il versamento di quanto dovuto. Infatti, se per pagare il saldo della Tares si può utilizzare lo stesso strumento utilizzato per le prime rate, la maggiorazione statale deve essere versata con il modello F24, costringendo anche in questo caso i contribuenti ad un doppio adempimento: parte da assolvere mediante bollettino postale e parte (maggiorazione) mediante il modulo dell’Agenzia delle Entrate.

Analogamente, anche per quanto riguarda la mini-Imu i dubbi su quanto pagare, con quali codici tributo e quali regole applicare in relazione ai versamenti minimi non sono stati da meno, tenendo anche conto del fatto che il conguaglio per l’anno 2013 dell’imposta sulla prima casa va in "autoliquidazione", quindi sono gli stessi proprietari degli immobili a dover fare i calcoli.

A sciogliere i molti interrogativi che gli operatori professionali e i soggetti che realizzano i software per il calcolo dei tributi hanno di recente posto all’Amministrazione finanziaria è intervenuto anche il ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha raccolto le risposte offerte in Faq e le ha pubblicate sul proprio sito internet.

Tra i chiarimenti ministeriali si specifica che se il Comune rivaluta le rendite catastali in corso d’anno, i nuovi valori avranno effetto sui contribuenti dall’anno d’imposta successivo e che gli stessi contribuenti non potranno essere assoggettati ad alcuna sanzione se è addebitabile al Comune il ritardo dell’invio dei bollettini per i versamenti. Per quanto riguarda, invece, i versamenti minimi relativi alla mini-Imu si ribadisce che valgono le regole ordinarie (art. 25, L. n. 289/2002), che prevedono l’importo minimo di 12 euro o il diverso importo previsto dal regolamento del Comune.

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