Il 4 giugno 2025, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di Legge annuale per il mercato e la concorrenza, su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Il provvedimento rappresenta un tassello centrale nell'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rispondendo alle raccomandazioni della Commissione Europea per rimuovere le restrizioni alla concorrenza in diversi settori economici strategici.
Una delle modifiche più rilevanti riguarda le Società tra Professionisti (StP), con l’obiettivo di semplificarne la struttura e incentivare la partecipazione di capitali esterni. Attualmente, l’articolo 10 della legge n. 183/2011 prevede che, per assicurare il controllo della società da parte dei professionisti, debbano coesistere due requisiti: sia il numero dei soci professionisti, sia la loro partecipazione al capitale devono essere tali da garantire una maggioranza dei due terzi nelle deliberazioni.
Il nuovo testo supera questa ambiguità, eliminando il vincolo numerico e mantenendo il solo requisito sostanziale: i professionisti dovranno detenere il controllo dei due terzi delle decisioni societarie, a prescindere dal numero o dalla quota di capitale detenuta, secondo le regole del modello societario adottato. Tale controllo potrà essere garantito anche attraverso lo statuto o mediante patti parasociali.
La norma riconosce, inoltre, che le maggioranze decisionali possono variare a seconda del tipo societario (di persone o di capitali) e salvaguarda le disposizioni specifiche degli ordinamenti professionali, che potranno continuare a imporre requisiti più restrittivi.
Per rafforzare l’efficienza e la trasparenza nella gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, il DDL introduce sanzioni amministrative da 5.000 a 500.000 euro nei confronti degli enti locali – Comuni, Province e Città Metropolitane – che non provvedano a effettuare e pubblicare la ricognizione periodica sulla gestione dei servizi affidati, oppure lo facciano in modo incompleto.
La relazione illustrativa evidenzia la criticità della situazione attuale: secondo l’ANAC, il 58% dei Comuni italiani non adempie a tale obbligo, con punte del 64% nel Mezzogiorno.
In coerenza con le raccomandazioni europee, il provvedimento estende l’obbligo di motivazione per gli affidamenti in-house anche al servizio pubblico regionale di trasporto ferroviario e su gomma, equiparandolo al regime già previsto per i servizi pubblici locali. Questa misura punta a garantire maggiore trasparenza e concorrenza, anche nel settore dei trasporti gestiti dalle Regioni.
Il disegno di legge sarà ora trasmesso al Parlamento per l'esame e l'approvazione, con richiesta di sollecita calendarizzazione. L’approvazione della legge rappresenta un obiettivo chiave del PNRR e costituisce uno degli strumenti fondamentali per promuovere la crescita, l’innovazione e la competitività del sistema economico italiano.
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