Decreto correttivo bis: cosa cambia per CPB, adempimenti e sanzioni

Pubblicato il 08 maggio 2025

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare, il 13 marzo 2025, uno schema di decreto legislativo correttivo nell’ambito della riforma fiscale 2024. Il provvedimento, noto come Secondo correttivo o correttivo bis (A.C. 262/2025), riguarda aspetti fondamentali della disciplina fiscale, tra cui:

Il decreto è stato trasmesso alle Commissioni parlamentari competenti per l’acquisizione dei pareri obbligatori, ma non vincolanti. L’iter ha visto finora:

Il termine per l’espressione dei pareri parlamentari è fissato all’8 maggio 2025.

Correttivo bis, novità in materia di adempimenti tributari

Il Secondo correttivo della riforma fiscale introduce diverse misure volte a semplificare e razionalizzare gli adempimenti tributari per professionisti, imprese e contribuenti in regime forfetario. Tra queste da segnalare:

  1. Proroga dei coefficienti di redditività per i forfetari
    • I contribuenti in regime forfetario continueranno ad applicare i coefficienti previsti dall’Allegato 2 della Legge n. 145/2018.
    • Si utilizzerà la classificazione ATECO 2007, in attesa dei nuovi coefficienti basati su ATECO 2025.
  2. Divieto definitivo di fatturazione elettronica per prestazioni sanitarie a persone fisiche
    • Viene reso permanente il divieto per i soggetti obbligati all’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria (STS) di emettere fatture elettroniche per prestazioni rese a persone fisiche.
    • La misura mira a garantire la tutela della riservatezza dei dati sanitari.
  3. Nuove scadenze per le comunicazioni fiscali
    • Invio CU dei lavoratori autonomi: proroga dal 31 marzo al 30 aprile, a partire dal 2026.
    • Dichiarazione precompilata per le partite IVA: disponibilità posticipata al 20 maggio.
  4. Trasmissione annuale delle spese sanitarie al Sistema TS
    • A partire dai dati relativi all’anno d’imposta 2025, le spese sanitarie dovranno essere trasmesse al Sistema Tessera Sanitaria una sola volta all’anno, anziché su base semestrale.

Nuove regole sul CPB: esclusioni, vincoli associativi e ravvedimento speciale

A partire dal biennio 2025-2026, il Secondo correttivo alla riforma fiscale introduce importanti novità sul Concordato Preventivo Biennale (CPB).

In primo luogo, viene confermata l’esclusione dei contribuenti in regime forfetario, che non potranno più aderire al concordato. Viene inoltre prevista una nuova causa di esclusione per i lavoratori autonomi che partecipano ad associazioni professionali, STP o società tra avvocati: in questi casi, l’adesione al CPB sarà possibile solo se anche l’ente collettivo a cui partecipano opta per il concordato negli stessi anni. 

Allo stesso modo, le associazioni e le società sono escluse se tutti i soci o associati autonomi non aderiscono al CPB. Questo impianto normativo introduce di fatto un principio di adesione congiunta obbligatoria, secondo cui la mancata adesione anche di un solo soggetto collegato rende improcedibile la partecipazione di tutti. Tale vincolo crea una criticità specifica per le STP, che oggi non applicano gli ISA (essendo strutturati solo per redditi di lavoro autonomo), rendendo di fatto impossibile sia la formulazione della proposta di concordato per il 2025 sia l’adesione dei singoli soci con partita IVA.

La Commissione Finanze della Camera ha inoltre chiesto di estendere il ravvedimento speciale anche ai soggetti che aderiranno al CPB per il biennio 2025-2026, includendo anche l’anno d’imposta 2023, per incentivare la regolarizzazione delle posizioni pregresse e rendere più attrattivo l’istituto.

Tra le ulteriori proposte migliorative figurano:

Infine, si segnala anche la proroga del termine di adesione al CPB, che slitta dal 31 luglio al 30 settembre.

Secondo correttivo riforma fiscale, le altre novità

Tra le altre novità che rientrano nel Correttivo bis si segnalano le seguenti.

Sanzioni tributarie

Processo tributario

IVA e reverse charge

Sospensione termini attività enti impositori

Status di Operatore Economico Autorizzato (AEO) e contrabbando

Conclusioni

Lo schema di decreto legislativo n. 262 rappresenta un tassello importante della riforma fiscale 2024-2025. L’intervento corregge, integra e amplia il sistema tributario italiano, cercando un equilibrio tra semplificazione, equità e contrasto all’evasione. Le osservazioni delle Commissioni parlamentari, pur esprimendo un giudizio complessivamente favorevole, indicano una chiara volontà di raffinare ulteriormente gli strumenti fiscali a disposizione sia per l’amministrazione finanziaria che per i contribuenti.

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