Decreto crescita. Agevolati gli impatriati e gli imprenditori che rientrano in Italia

Pubblicato il 24 aprile 2019

Prosegue l’iter di approvazione del decreto crescita e nel corso del Consiglio dei ministri del 23 aprile, durante il quale il testo è stato approvato in seconda deliberazione, sono state inserite alcune norme che prevedono l’estensione del regime della “decommercializzazione” agli enti associativi assistenziali, disciplinano la possibilità per l'ANPAL di avvalersi dei servizi forniti da società in house, semplificano gli adempimenti per la gestione degli enti del Terzo settore, definiscono le modalità di ingresso del MEF nel capitale sociale della newco “Nuova Alitalia” e intervengono sulla gestione commissariale per il piano di rientro del debito pregresso del Comune di Roma (cosiddetto “salva-Roma”).

Importante è stato anche il potenziamento del capitolo fiscale del provvedimento. Nella bozza al decreto crescita, infatti, trovano spazio norme che incentivano il rientro in Italia non solo dei lavoratori, ma anche degli imprenditori, specifiche agevolazioni fiscali in caso di figli minorenni o trasferimento della residenza nelle regioni del Sud Italia, il rifinanziamento della Nuova Sabatini, ed altro ancora.

Impatriati, rientro in Italia allargato

Nella bozza del decreto crescita anche la norma sul rientro dei lavoratori residenti all'estero che vogliono tornare in Italia. La disposizione presenta alcune novità rispetto al regime in essere: è agevolato il rientro non solo dei lavoratori dipendenti ma anche delle persone fisiche che avviano una attività di impresa a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso alla data del 31 dicembre 2019, così come pure quello dei docenti e ricercatori.

L’agevolazione per gli impatriati e gli imprenditori consiste in una riduzione dell’imponibile fino al 70%, dal precedente 50%, a cui si aggiunge una semplificazione delle condizioni di accesso. Non è più necessario cancellarsi dall'anagrafe residenti e iscriversi all'Aire, ma sarà sufficiente aver fissato la residenza in uno Stato, ai sensi di una convenzione contro le doppie imposizioni sui redditi, nei due periodi d'imposta precedenti il trasferimento in Italia.

Particolari incentivi, che si possono protrarre per cinque anni, sono poi previsti nel caso in cui:

Anche per i docenti e i ricercatori il regime di favore fiscale si allunga di due anni, attestandosi a sei, con possibilità di arrivare fino a 13 anni in presenza di figli o di acquisto di casa in Italia.

Nuova Sabatini rifinanziata e con aumenti di capitale

Nella bozza del decreto sono previste risorse statali pari a 10 milioni per il 2019 a cui si aggiungono altri 70 milioni fino al 2024 a favore della misura "Nuova Sabatini".

Per accedere al beneficio le micro e Pmi, costituite in forma societaria, devono impegnarsi a sottoscrivere un aumento di capitale sociale, da versare in più quote, in corrispondenza delle scadenze del piano di ammortamento del finanziamento; si resta, comunque, in attesa di un decreto MiSE-Mef che renda attuativo l’intervento. L’aiuto alla capitalizzazione è comunque subordinato alla concessione di un finanziamento bancario.

Con il meccanismo della Nuova Sabatini prendono, inoltre, il via i finanziamenti agevolati dallo Stato, se finalizzati ad aumenti di capitale e, quindi, alla crescita dimensionale delle imprese. In pratica, il contributo statale è pari all’ammontare complessivo degli interessi su un finanziamento bancario calcolato in via convenzionale nel 5% per le micro e piccole imprese e nel 3,575% per le medie imprese.

Condono multe enti locali

Infine, con il decreto crescita arriva anche la sanatoria dei tributi locali non riscossi a seguito dell'ingiunzione fiscale. Questa rottamazione delle cartelle interesserà regioni, province, città metropolitane e comuni per tutti gli atti notificati dal 2000 al 2017 sia dagli enti stessi sia dai loro concessionari della riscossione. Chi aderirà a tale sanatoria non pagherà le sanzioni.

Resta, comunque, un’opzione per le amministrazioni che avranno sessanta giorni di tempo dalla data di entrata in vigore del decreto legge sulla crescita, per deliberarne l’avvio e definire le modalità con cui il debitore dovrà manifestare la sua volontà di aderire alla nuova rottamazione, i termini per la presentazione dell’istanza in cui il debitore dovrà indicare il numero di rate con il quale intende effettuare il pagamento, nonché la pendenza di giudizi che hanno oggetto i debiti cui si riferisce l’istanza di definizione agevolata.

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