Decreto fiscale. Rottamazione ter, proroga rata

Pubblicato il 17 ottobre 2019

Il Decreto fiscale collegato alla Manovra conterà più di 50 articoli. Tra le mire: frenare le frodi nei carburanti, le compensazioni indebite, l’evasione e disincentivare l’uso del contante. Nel Decreto fiscale anche alcune proroghe.

Incentivare l’uso della moneta elettronica. In questa direzione va la novità del trattamento sanzionatorio per i i commercianti che non si doteranno del terminale o non accetteranno i pagamenti con moneta elettronica, che oltre all’ammenda di 30 euro si vedranno aggiungere il 4% del valore della transazione.

Imposta di bollo sulle fatture elettroniche. Viene bloccata per quest’anno la riduzione delle sanzioni dal 100% al 30%, introdotta dal 30 giugno 2019 attraverso il Decreto crescita. Tornerà ad essere operativa per le fatture inviate dal 1° gennaio 2020 attraverso il Sdi.

Slitta la rata della rottamazione ter. E’ prorogato, di fatto, al 2 dicembre 2019 (il 30 novembre è sabato e il primo dicembre domenica) il pagamento della rottamazione ter - articolo 3 del Dl 119/2018 - per i contribuenti che non hanno pagato in tempo la prima o unica rata entro il 31 luglio 2019.

Dichiarazione annuale Iva. Anche la predisposizione della bozza della dichiarazione annuale Iva è posticipata alle operazioni 2021.

Dati del tracciato xml. La Guardia di Finanza potrà usarli anche in settori diversi da quello strettamente tributario per l'esercizio delle attività istituzionali di polizia economico-finanziaria. E potrà utilizzare anche quelli relativi a natura, quantità, qualità dei beni e servizi.

Inoltre, il Decreto fiscale amplia il periodo di memorizzazione al 31 dicembre dell'ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione o, in ogni caso, sino alla definizione di giudizi in cui potrebbero essere utilizzati.

Prestazioni sanitarie. Anche nel 2020 sarà vietato emettere fatture elettroniche tramite Sdi per le prestazioni sanitarie effettuate nei confronti delle persone fisiche.

Buone nuove per le autoscuole. Non dovranno pagare l’Iva retroattivamente, a patto di uscire dal regime semplificato di certificazione dei corrispettivi. Si ricorda che la Corte di giustizia Ue, con la sentenza per la causa C-449/17, ha dichiarato illegittimo il regime di esenzione Iva previsto in Italia per i corsi di scuola guida. Successivamente, le Entrate con risoluzione 79/E/2019, avevano reso retroattivo il recupero.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Lavoratori stranieri: novità per il permesso unico di soggiorno

03/05/2024

CCNL Servizi assistenziali Anffas - Accordo di rinnovo del 23/4/2024

03/05/2024

CCNL Distribuzione moderna organizzata - Ipotesi di accordo del 23/04/2024

06/05/2024

Distribuzione moderna organizzata: minimi, una tantum e causali per contratti a termine

06/05/2024

Ccnl Servizi assistenziali Anffas. Ipotesi di rinnovo

03/05/2024

Semplificazioni fiscali, istruzioni su pagamenti rateizzati e pausa estiva

03/05/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy