Entro maggio l’imposta di bollo su e-fatture del 1° trimestre

Pubblicato il 17 aprile 2025

Con la fatturazione elettronica, previsti precisi termini e modalità di assolvimento dell'imposta di bollo sulle fatture. In particolare, l’Agenzia delle entrate mette a disposizione dei contribuenti e dei loro intermediari, all’interno del portale “Fatture e corrispettivi”, i dati relativi all’imposta di bollo emergente dalle fatture elettroniche emesse (Elenco A), integrati con i dati delle fatture elettroniche che non recano l’indicazione dell’assolvimento dell’imposta di bollo, ma per le quali l’imposta risulta dovuta (Elenco B). 

I soggetti Iva possono, dunque, verificare di aver correttamente assoggettato le fatture elettroniche all’imposta di bollo e, nel caso di omissione, possono confermare l’integrazione elaborata dall’Agenzia ed effettuare il versamento di tale imposta. Se, invece, ritengono che una o più fatture elettroniche oggetto dell’integrazione elaborata dall’Agenzia non debbano essere assoggettate a imposta di bollo, possono eliminarle dall’integrazione e fornire le relative motivazioni in sede di eventuale verifica da parte dell’Agenzia.

Attenzione
La modalità prevista per l’assolvimento dell’imposta di bollo dovuta per le fatture elettroniche non deve essere confusa con il cd. “bollo virtuale” (cioè con la modalità di pagamento indicata nell’articolo 15 Dpr n. 642/72, che stabilisce che l’imposta di bollo può essere assolta in modo virtuale, su richiesta degli interessati, per determinati atti e documenti, definiti con appositi decreti).

Con il presente intervento si cerca di fare chiarezza in tema di applicazione dell’imposta di bollo.

Quando è dovuta l’imposta di bollo sulle fatture 

I presupposti per l’applicazione dell’imposta di bollo, rinvenibili nelle disposizioni del DPR n. 642/1972, sono rimasti invariati. Ai sensi dell’articolo 13 dell’Allegato A, parte I, al DPR 642/72, tra gli atti soggetti ad imposta di bollo sin dall’origine vi sono “le fatture, note, conti e simili recanti addebitamenti o accreditamenti, anche non sottoscritti ma spediti o consegnati, pure tramite terzi”.

La norma prevede una sostanziale alternatività tra Iva ed Imposta di bollo.  A norma dell’art. 6 della Tabella B, allegata al DPR n. 642/72, infatti, non si applica l’imposta di bollo alle fatture riguardanti il pagamento di corrispettivi di operazioni assoggettate ad Iva. Laddove la fattura riguardi, invece, corrispettivi non assoggettati ad Iva, l’imposta di bollo si applica nella misura di 2 euro, se il documento supera la somma di 77,47 euro, salvo che non siano applicabili ulteriori specifiche esenzioni.  In generale, sono soggette all’imposta di bollo le fatture riferite a:

Natura Operazione

Norma Iva

Operazioni escluse da Iva

Art.15, DPR 633/72

Operazioni Esenti Iva

Art.10, DPR 633/72

Operazioni Fuori Campo Iva per carenza del presupposto oggettivo o soggettivo

Artt. 2, 3, 4, 5, DPR 633/72

Operazioni Fuori Campo Iva per carenza del presupposto territoriale

Artt. da 7-bis a 7-septies DPR 633/72 o da 7-bis a 7-septies

Operazioni non imponibili Iva:

- cessioni assimilate alle esportazioni;

- servizi internazionali (con esclusione dei servizi di trasporto relativi ad esportazioni)

- Art. 8-bis DPR 633/72                       

- Art. 9. DPR 633/72 (con esclusione di art.9, co.2 DPR 633/72)            

Cessioni non imponibili ad esportatori abituali

Art.8, comma 1, lett.c), DPR 633/72

Altre operazioni non imponibili:

  • Cessioni a soggetti domiciliati o residenti fuori dall’UE;
  • Cessioni beni destinati a essere introdotti in depositi Iva;
  • Cessioni di beni e prestazioni di servizi relative a beni custoditi in depositi IVA;
  • Trasferimenti di beni da un deposito Iva ad un altro

 

  • art. 38quater DPR 633/72               
  • art. 50bis, comma 4, lett. c), DL 331/93  
  • art. 50bis, comma 4, lett. e) e h), DL 331/93    
  • art. 50bis, comma 4, lett. i), DL 331/93     

- Operazioni soggette al regime dei minimi

- Operazioni soggette al regime forfettario

-  DL 98/2011 

 - legge 190/2014

Autofatture da regolarizzazione (se relative a operazioni che non comportano l’assolvimento di Iva)

  • art.6, co. 8 e 9bis del D.Lgs.471/97
  • art.46, c. 5 D.L.331/93
Nota Bene
Se nella fattura sono presenti sia importi assoggettati ad Iva che importi non soggetti ad Iva, di ammontare superiore ad euro 77,47, l’imposta di bollo è dovuta.

Obbligo solidale

Sono obbligati in solido, al pagamento dell’imposta e eventuali sanzioni amministrative, tutte le parti che sottoscrivono, ricevono, accettano o negoziano atti, documenti o registri non in regola con le disposizioni dettate dal DPR 642/72, ovvero li enunciano o li allegano ad altri atti o documenti. Chi riceve un documento non recante l’assolvimento dell’imposta di bollo quando, invece, sullo stesso è dovuta, è esente da ogni responsabilità solo se, entro 15 giorni dal ricevimento del documento, lo presenta alle Entrate e provvede a pagare la sola imposta.

Dunque, l’obbligato “principale” è chi forma, ovvero emette, il documento ma con una solidarietà da parte di chi lo riceve, indipendentemente dal fatto che essi siano o meno soggetti Iva.  Quanto alla responsabilità solidale di chi riceve la fattura elettronica, le disposizioni di cui sopra vanno coordinate con le disposizioni relative alle fatture elettroniche ed ai termini di versamento dell’imposta di bollo su dette fatture.

Al riguardo, con la circolare n. 14/E/2019, l’Agenzia ha precisato che:

Termini di versamento

Il versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche potrà essere effettuato, senza il pagamento di sanzioni e interessi:

Periodo emissione fatture

Imposta di bollo dovuta

Termine di versamento

1° trimestre

superiore a 5.000 euro

31 maggio

non superiore a 5.000

30 settembre

2° trimestre

superiore a 5.000 euro

30 settembre

1° + 2° Trimestre

non superiore a 5.000 euro

30 novembre

3° trimestre

 

30 novembre

4° trimestre

 

Fine febbraio anno successivo

 

Esempio
Importo dovuto a titolo di imposta di bollo per il primo e il secondo trimestre pari a 4.300 euro. L’importo è inferiore al limite/soglia di 5.000 euro e consente il differimento alla scadenza per il versamento del terzo trimestre e, quindi, entro il 30 novembre.

Possibilità di integrazione delle fatture

E’ possibile, per l’Agenzia delle Entrate, integrare le fatture elettroniche che non recano l’assolvimento dell’imposta di bollo ma per le quali l’imposta risulta, invece, dovuta. La norma avrebbe dovuto trovare applicazione a partire dalle fatture emesse dal 1° gennaio 2020, ma è solo con il D.M. 4.12.2020 e con il provvedimento 34958/E/2021 che ne viene data concreta attuazione.

Pertanto, a partire dalle fatture elettroniche emesse per le operazioni effettuate dal 1° gennaio 2021, l’Agenzia comunica, con modalità telematiche, entro il giorno 15 del primo mese successivo al termine del trimestre, l’avvenuta integrazione.

In particolare, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti e dei loro intermediari delegati, all’interno del portale “Fatture e corrispettivi”, i dati relativi all’imposta di bollo emergente dalle fatture elettroniche emesse (Elenco A), integrati dall’Agenzia con i dati delle fatture elettroniche che non recano l’indicazione dell’assolvimento dell’imposta di bollo, ma per le quali l’imposta risulta dovuta (Elenco B).

I soggetti passivi Iva, dunque:

Il cedente/prestatore o l’intermediario che sia in possesso della delega al servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche ovvero della delega al servizio di consultazione dei dati rilevanti ai fini iva, possono procedere alla “variazione” dei dati comunicati, qualora non ritenuti corretti, entro l’ultimo giorno del primo mese successivo al termine del trimestre. Per il secondo trimestre detto termine slitta al 10 di settembre dell’anno di riferimento. Qualora le informazioni contenute nelle e-fatture inviate mediante SDI non siano sufficienti a consentire all'Amministrazione finanziaria l'integrazione delle stesse, quest'ultima potrà avvalersi delle procedure di verifica dell'imposta di bollo previste dal DPR 642/72.

Elenco A (non modificabile)

L’elenco A contiene gli elementi identificativi delle fatture elettroniche ordinarie e semplificate emesse verso i privati (soggetti Iva e consumatori finali) e verso le Pubbliche amministrazioni, trasmesse tramite SDI e non scartate, nelle quali il cedente/prestatore ha indicato l’assolvimento dell’imposta di bollo. Tale indicazione viene rilevata dalla valorizzazione a “SI” del campo “Bollo virtuale” (2.1.1.6.1 nel tracciato record della fattura ordinaria e 2.1.1.5 del tracciato record della fattura semplificata) all’interno del file con .xml contenente la fattura elettronica emessa.

Nell’elenco vengono esposti anche gli elementi identificativi dei documenti elettronici emessi, utilizzando il tracciato della fattura elettronica ordinaria, per la comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere verso operatori stranieri, sempre se nei predetti documenti è valorizzato a “SI” il campo “Bollo virtuale”.

Attenzione
Il contenuto del campo “Importo bollo” (2.1.1.6.2) del tracciato della fattura ordinaria non è rilevante. Indipendentemente dalla valorizzazione di tale campo, infatti, per ogni fattura emessa con indicazione dell’assolvimento dell’imposta di bollo, viene determinato un importo di 2 euro.

Anche i documenti elettronici con tipo documento “TD16” (emessi per l’integrazione di una fattura in reverse charge interno), che riportano l’assolvimento dell’imposta di bollo (tag <BolloVirtuale>valorizzato con “SI”) vengono messi a disposizione nell’elenco A del cessionario/committente.  L’elenco A non è modificabile da parte del contribuente o del dell’intermediario ma è utile ai fini del calcolo dell’imposta dovuta per ogni trimestre.

Elenco B (modificabile)

L’elenco B contiene gli elementi identificativi delle fatture elettroniche ordinarie e semplificate emesse verso i privati e verso le Pubbliche amministrazioni, nelle quali il cedente/prestatore non ha indicato l’assolvimento dell’imposta di bollo, ma per le quali viene rilevato l’obbligo di tale assolvimento.

Si tratta delle fatture che soddisfano tutte le seguenti condizioni:

  1. la somma degli importi delle operazioni presenti risulta maggiore di 77,47 euro.  A questo fine, vengono considerati tutti gli importi presenti nei campi “Prezzo totale” (2.2.1.11) del file .xml della fattura ordinaria e “Importo” (2.2.2) del file .xml della fattura semplificata;
  2.  è stato valorizzato il campo “Natura” con uno dei codici:
  1. non è presente l’indicazione della codifica prevista per i casi di non assoggettamento all’imposta di bollo. Tale indicazione va riportata per operazioni che, seppur formalmente rientranti nel campo applicativo dell’imposta di bollo, non devono esservi assoggettate per specifica disposizione normativa. Per segnalare la circostanza all’Agenzia, l’operazione deve riportare - nel campo “Tipo dato” presente nel blocco “Altri dati gestionali” - uno dei seguenti valori:

         

Attenzione
Il blocco “Altri dati gestionali” è presente nel tracciato della sola fattura ordinaria. Pertanto, i soggetti interessati a indicare il non assoggettamento al bollo di una o più operazioni, devono obbligatoriamente – almeno limitatamente a tali operazioni – emettere fattura ordinaria.                                                    

Nella guida delle Entrate, aggiornata a novembre 2024, viene, altresì, precisato che sono escluse le fatture elettroniche relative ai seguenti “Tipi documento:

TIPI DOCUMENTO ESCLUSI

TD16

Integrazione fattura reverse charge interno

TD17

Integrazione/ autofattura per acquisto di servizi dall’estero

TD18

Integrazione fattura per acquisto intracomunitario di beni

TD19

Integrazione/autofattura per acquisto di beni ex art.17, co.2 DPR 633/72

TD28

Acquisti da San Marino con Iva (fattura cartacea)

 Inoltre, vengono escluse le fatture elettroniche nelle quali il campo “Regime fiscale” contiene uno dei seguenti valori:

REGIMI FISCALI ESCLUSI

RF05

Vendita Sali e Tabacchi (art.74, co.1, DPR 633/72)

RF06

Commercio di fiammiferi (art.74, co.1, DPR 633/72)

RF07

Editoria (art.74, co.1, DPR 633/72)

RF08

Gestione servizi telefonia pubblica (art.74 co.1, DPR 633/72)

RF09

Rivendita documenti di trasporto pubblico e di sosta (art.74, co.1, DPR 633/72)

RF10

Intrattenimenti, giochi ed altre attività di cui alla tariffa allegata al DPR 640/72

RF11

Agenzie viaggi e turismo (art.74ter, DPR 633/72)

Si tratta di regimi “speciali” di applicazione dell’Iva che, pur non essendo esposta in fattura, viene comunque assolta. Quindi, secondo il generale criterio di alternatività tra Iva ed imposta di bollo, questa non è dovuta sulle fatture che documentano operazioni rientranti in tali regimi.

Nota Bene
Vengono “esclusi” anche i documenti elettronici emessi, utilizzando il tracciato della fattura elettronica ordinaria, per la comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere verso operatori stranieri, che riportano nel tag il valore “XXXXXXX”. 

Per quanto riguarda le autofatture (TD20), i dati vengono riportati nel solo elenco B del cessionario/committente.

Anche l’elenco B viene messo a disposizione del contribuente e del suo intermediario delegato, all’interno del portale “Fatture e corrispettivi” e può essere modificato dall’utente.

ULTERIORI ESCLUSIONI

Fatture tra aderenti a Gruppi Iva

Non sono selezionate le fatture dove cedente o prestatore e cessionario o committente appartengono allo stesso Gruppo Iva

Fatture tra PA  

Non sono selezionate le fatture dove sia il cedente o  prestatore che il cessionario o committente sono pubbliche amministrazioni (Amministrazioni dello Stato, regioni, province, comuni, loro consorzi e associazioni nonché comunità montane).

Consultazione e variazione delle fatture

Gli elenchi A e B di ogni soggetto Iva che ha emesso fatture elettroniche sono messi a disposizione delle Entrate nell’area riservata del portale “Fatture e corrispettivientro il giorno 15 del primo mese successivo ad ogni trimestre.

L’elenco B è modificabile direttamente da parte del cedente/prestatore o tramite un intermediario delegato utilizzando l’apposita funzionalità del servizio web all’interno dell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi”, nel sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Il contribuente può modificare l’elenco B indicando quali fatture elettroniche, di quelle selezionate, non realizzano i presupposti per l’applicazione dell’imposta di bollo e aggiungendo gli estremi identificativi delle fatture elettroniche che, invece, devono essere assoggettate ma non sono presenti in nessuno dei due elenchi. Nel caso in cui il contribuente integri l’elenco B con gli estremi dei documenti elettronici emessi, utilizzando il tracciato della fattura elettronica ordinaria, per la comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere verso operatori stranieri, questi verranno considerati per il calcolo dell’imposta di bollo da pagare.

Per quanto riguarda le modifiche “in aggiunta” delle fatture elettroniche da assoggettare all’imposta di bollo e non presenti nell’elenco B, si fa presente che:

Nota Bene
La funzionalità di consultazione e modifica è utilizzabile anche dagli intermediari ai quali il contribuente ha conferito la delega “Consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche o dei loro  duplicati informatici” o la delega “Consultazione dei dati rilevanti ai fini Iva”.

Le modifiche devono essere effettuate entro l’ultimo giorno del mese successivo al trimestre di riferimento. Nella tabella che segue sono evidenziate le date degli step del nuovo sistema.

Periodo emissione fatture

Messa a disposizione elenchi A e B

Data limite modifiche elenco B

Visualizzazione importo dovuto

1° trimestre

entro il 15 aprile

entro il 30 aprile

entro il 15 maggio

2° trimestre

entro il 15 luglio

entro il 10 settembre

entro il 20 settembre

3° trimestre

entro il 15 ottobre

entro il 31 ottobre

entro il 15 novembre

4° trimestre

15 gennaio anno successivo

31 gennaio anno successivo

15 febbraio anno successivo

Se la scadenza per il pagamento dell’imposta di bollo è un giorno festivo, viene slittata al primo giorno lavorativo successivo.

La modifica dell’Elenco B può essere eseguita:

L’elenco B può essere modificato più volte entro il termine previsto. L’Agenzia delle entrate procede al calcolo dell’imposta di bollo dovuta per il trimestre sulla base dell’ultima modifica trasmessa. Se il contribuente versa il bollo per il trimestre entro la scadenza per la modifica dell’elenco B, successivamente al versamento viene inibita la possibilità di ulteriore modifica dell’elenco.

Scaduti i termini per procedere alle variazioni dell’elenco B le fatture elettroniche in esso contenute riporteranno l’annotazione dell’assolvimento dell’imposta di bollo, con possibilità di ottenere una stampa in PDF contenente detta informazione. Tale annotazione può essere visualizzata dal contribuente, o da un suo intermediario delegato, nel dettaglio della fattura nell’area riservata del portale “Fatture e corrispettivi”.  Se necessaria, il contribuente può richiedere l’attestazione, prodotta in formato pdf/a, dell’assolvimento dell’imposta di bollo per una determinata fattura.     

Nota Bene
Se, per errore, si emette una fattura elettronica senza apporvi l’assolvimento dell’imposta di bollo, è possibile correggere l’errore intervenendo sull’elenco B, entro i termini prescritti dalla norma, senza necessità di riemettere la fattura. Ovviamente non possono, con questa modalità, essere corretti altri errori inerenti la fattura come un codice natura errato o altri elementi in essa indicati erroneamente.
In questi casi per “correggersi” è sempre necessario emettere nota di accredito e riemettere la fattura corretta.

Criteri di attribuzione al trimestre delle fatture soggette a bollo

Secondo la guida dell’Agenzia delle Entrate, ai fini dell’individuazione del trimestre di riferimento:

 Anche se il conteggio in un trimestre precedente - e quindi l’anticipazione - dell’imposta di bollo relativa a fatture elettroniche da conteggiarsi nel trimestre successivo non configura una violazione, l’Agenzia invita a conformarsi alle regole indicate, in modo da evitare la costante “squadratura” tra gli importi versati dal contribuente e quelli determinati dall’Agenzia delle Entrate.

Modalità di versamento

Sulla base dei dati presenti negli elenchi A e B (quest’ultimo nella versione modificata dal contribuente), l’Agenzia delle Entrate procede al calcolo dell’imposta di bollo dovuta per il trimestre di riferimento e ne evidenzia l’importo nell’area riservata del portale “Fatture e corrispettivi”, entro il giorno 15 del secondo mese successivo alla chiusura del trimestre. Per il secondo trimestre, tale data slitta al 20 settembre.

Per le fatture elettroniche il versamento dell’imposta di bollo trova una sua specifica disciplina nell’articolo 6 del DM 17 giugno 2014 e può essere effettuato mediante apposita funzionalità presente nel servizio web che consente l’addebito diretto in conto corrente bancario o postale. In alternativa, è possibile procedere al versamento secondo quanto disposto dall’articolo 17 del D.Lgs. n. 241/97, ovvero, mediante F24 telematico

I codici tributo da utilizzare in F24 sono quelli stabiliti dalla risoluzione n. 42 del 9/04/2019:

Periodo di riferimento

Termini di versamento

Codici tributo

I trimestre

31 maggio

2521

II trimestre

30 settembre

2522

III trimestre

30 novembre

2523

IV trimestre

28 febbraio dell'anno successivo

2524

I versamenti vanno eseguiti tenendo “distinti” i singoli trimestri ed evidenziando il corrispondente codice tributo anche se, relativamente al primo e secondo trimestre dell’anno, il versamento viene eseguito entro il termine del trimestre successivo ove l’imposta dovuta non superi i 5.000 euro. Quindi, se il primo trimestre viene pagato insieme al secondo trimestre, l’F24 dovrà essere compilato con i codici tributo 2521 e 2522 ciascuno per l’importo ad esso relativo.

Nota Bene
Eventuali crediti derivanti da eccedenze di versamento da imposta di bollo non possono essere utilizzati in compensazione in F24 (FAQ 132/2019). In alternativa, è possibile richiedere il rimborso di quanto versato in eccesso, entro tre anni dal versamento, come disposto dall’articolo 37 del DPR 642/72 in merito ai versamenti con modalità virtuale. Tale articolo non ammette il rimborso nel caso di assolvimento dell’imposta a mezzo di contrassegno telematico.       

Aspetti sanzionatori

In generale, in caso di omesso, insufficiente o irregolare versamento dell’imposta di bollo è prevista (art. 25 del DPR n. 642/1972) una sanzione amministrativa da 1 a 5 volte l’imposta non versata. 

Per quanto riguarda, invece, le fatture elettroniche è prevista una disciplina particolare in base alla quale, in caso di ritardato, omesso od insufficiente versamento rispetto all’importo dovuto, l’Agenzia delle Entrate comunica al contribuente, oltre all’importo dovuto per il bollo, l’importo degli interessi e della sanzione di cui all'art. 13, comma 1 del D.Lgs. n. 471/1997 ridotta ad un terzo, purché il pagamento avvenga entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione. Pertanto, entro il termine di 30 giorni dal ricevimento della comunicazione definitiva delle somme rideterminate:

Prima del ricevimento di detta comunicazione è anche possibile provvedere al ravvedimento degli importi non versati o tardivamente versati applicando le riduzioni previste per i ravvedimenti spontanei. La ricezione della comunicazione inibisce, in ogni caso, la possibilità di avvalersi del ravvedimento operoso.

Conformemente a quanto disposto dal cd. DLgs. “Adempimenti” (art. 22 del D.lgs. n. 1/2024) - al fine di favorire il corretto adempimento degli obblighi tributari e promuovere la compliance, tramite il potenziamento dell'offerta di servizi on line - è stato istituito, con il Provvedimento n. 422344/E/2024 un nuovo servizio web, denominato "CIVIS - Comunicazioni bollo fatture elettroniche", che permette di richiedere assistenza per le comunicazioni relative al ritardato, omesso o insufficiente versamento dell'imposta di bollo dovuta sulle e-fatture. Il servizio permette l'intera gestione della richiesta di assistenza tramite canale telematico. Al termine della lavorazione, l'ufficio fornisce riscontro tramite lo stesso canale.

 

Quadro Normativo

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