Espropri per pubblica utilità: chiarimenti su trascrizione e adempimenti catastali

Pubblicato il 14 novembre 2025

L’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti rilevanti riguardo agli adempimenti di pubblicità immobiliare e alle attività catastali connesse ai procedimenti di espropriazione per pubblica utilità.

La risoluzione n. 65/E del 10 novembre 2025 affronta una questione specifica: la possibilità di trascrivere, nei registri immobiliari, oltre al diritto di proprietà trasferito al Demanio dello Stato, anche il diritto di “uso” riconosciuto all’ente concessionario/gestore, quale soggetto che opera materialmente le espropriazioni o gestisce le infrastrutture realizzate.

Il tema è di particolare interesse per gli operatori che intervengono nelle procedure di esproprio, tra cui amministrazioni pubbliche, enti gestori di infrastrutture stradali, tecnici e professionisti incaricati della redazione delle formalità immobiliari.

A tal fine viene richiamato il quadro giuridico applicabile.

In particolare:

Secondo l’Agenzia, tali norme devono essere lette congiuntamente per valutare se esista una base giuridica idonea a consentire la trascrizione dell’uso del concessionario.

Trascrizione del decreto di esproprio: ambito e limiti

L’articolo 23 del Testo Unico Espropri prevede che il decreto di esproprio sia trascritto a cura del beneficiario dell’espropriazione. Tuttavia, la norma non individua espressamente il soggetto da indicare come titolare della proprietà acquisita.

La risoluzione n. 65/E/2025 chiarisce che la trascrizione può essere eseguita solo in favore del soggetto che diviene titolare del diritto reale, ossia il Demanio dello Stato, ramo competente.

Esclusione del diritto di uso del concessionario dalla trascrizione

L’Agenzia afferma che l’ente concessionario/gestore non può essere indicato in nota di trascrizione in quanto:

La trascrizione dell’uso del concessionario non rientra quindi tra le ipotesi previste dalla legge e non può essere effettuata.

Registrazione del concessionario in ambito catastale

Pur escludendo la trascrizione del diritto di uso, la risoluzione 65/E/2025 conferma la possibilità - e in determinati casi la necessità - di registrare la posizione dell’ente concessionario nel Catasto, attraverso specifici annotamenti catastali.

Il Catasto ha funzioni diverse rispetto ai registri immobiliari:

Di conseguenza, nel Catasto è possibile rappresentare situazioni giuridiche che non hanno natura reale, come l’uso del concessionario.

Secondo la risoluzione 65/2025:

L’annotamento non costituisce una voltura, ma un’integrazione dell’intestazione catastale ai soli fini inventariali.

Dunque, la risoluzione 65/E del 10 novembre 2025 stabilisce che:

  • non è ammessa la trascrizione dell’uso del concessionario nei registri immobiliari, in quanto tale situazione giuridica non integra un diritto reale e non rientra tra gli atti soggetti a trascrizione;
  • è invece possibile e opportuno rappresentare l’uso in Catasto, tramite le procedure di annotamento previste dalla normativa catastale.
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