Esteso al 2023 il credito imposta per Pmi che si quotano in borsa

Pubblicato il 24 novembre 2022

Il 23 novembre è stata diffusa la prima bozza del disegno di legge di Bilancio 2023, come approvato nella seduta del Governo del 21 novembre 2022.

Ddl manovra 2023. Credito imposta per Pmi che si quotano in borsa

Tra le misure adottate per il comparto imprese, si segnala la ripresentazione del credito d'imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle Pmi (art. 72 della bozza di Ddl).

Quindi, dal 1° gennaio 2023, le Pmi che iniziano (e ottengono) una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo possono fruire del credito d'imposta, fino ad un importo massimo nella misura di 500.000 euro, del 50 per cento dei costi di consulenza sostenuti per la predetta finalità.

Il bonus è utilizzabile solamente in compensazione a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata ottenuta la quotazione.

Inoltre, va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e in quelle successive fino al suo completo utilizzo.

I costi ammessi all’agevolazione devono riguardare:

Ddl manovra 2023, digitalizzazione per il settore agricolo

Nel testo presentato in bozza il 23 novembre appare anche l’istituzione di un Fondo per la digitalizzazione agricola, con una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.

Detto Fondo intende favorire lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, pesca e acquacoltura attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine, soluzioni robotiche, sensoristica, piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, nonché l’utilizzo di sottoprodotti.

Sarà possibile concedere, anche attraverso voucher, agevolazioni alle imprese sotto qualsiasi forma: contributi a fondo perduto, contributi in conto interessi e garanzie su finanziamenti, nonché per la sottoscrizione di quote o azioni di uno o più fondi per il venture capital.

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