Finanza etica e sostenibile, regole per i finanziamenti agli operatori

Pubblicato il 24 gennaio 2023

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento sulla disciplina degli operatori bancari di finanza etica e sostenibile, recante l’attuazione dell’articolo 11-bis del Dlgs n. 385/1993, come modificato dalla Legge 11 dicembre 2016, n. 232 sulla disciplina degli operatori bancari di finanza etica e sostenibile.  

Si tratta del decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze n. 209 del 4 ottobre 2022, in GU del 21 gennaio 2023, n. 17.

Nello specifico, il Regolamento individua:

Si ricorda che l’agevolazione riconosciuta è quella contemplata alla nuova versione dell’articolo 111-bis del Tub, che stabilisce, al comma 2, che non concorre a formare il reddito imponibile degli operatori bancari di finanza etica e sostenibile una quota delle somme destinate a incremento del capitale proprio. Al comma 3, lo stesso articolo dispone che spetta al Ministro dell’Economia e delle finanze, con un apposito decreto, il compito di stabilire le norme di attuazione dell’operazione.

Agevolazione agli operatori bancari, chi può beneficiarne

All’articolo 3 del decreto Mef si definiscono operatori bancari di finanza etica e sostenibile le banche che conformano la propria attività ai principi di cui al comma 1dell'articolo 111-bis del TUB, nel rispetto di tutti i seguenti requisiti attuativi:

Operatori di finanza etica e sostenibile, l’agevolazione

L’agevolazione riconosciuta ai suddetti operatori bancari è quella disciplinata all’articolo 4, che dispone che non concorre a formare il reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito una quota pari al 75% dell’utile di esercizio se destinato a riserva legale o, comunque, ad apposita riserva non distribuibile in sede di approvazione del bilancio dell’esercizio in cui gli utili sono stati conseguiti. L’effettiva destinazione di questi utili deve essere certificata dal collegio sindacale o, in alternativa, da un revisore legale o da un commercialista, in entrambi i casi iscritti al relativo albo professionale.

ATTENZIONE: I soggetti che vogliono avvalersi dell’agevolazione devono presentare istanza, a pena di decadenza del diritto, tra il 2 e il 23 maggio dell’esercizio successivo a quello di realizzazione degli utili che si vuole escludere dalla base imponibile.

Tale richiesta deve essere inviata – tramite PEC – all’Agenzia delle Entrate, all’indirizzo pubblicato sul sito istituzionale.

Nella richiesta devono essere indicati:

  1. il codice fiscale e gli altri dati identificativi del soggetto richiedente e del rappresentante legale;
  2. il risparmio d'imposta corrispondente all'ammontare della quota degli utili dell'esercizio destinati a riserva legale o ad apposita riserva non distribuibile nella misura non eccendente il limite di euro 200.000 di cui al regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti «de minimis».

NOTA BENE: Per l’agevolazione è stato stanziato un milione di euro per annualità.

Nel caso in cui le richieste sforassero il tetto di spesa prefissato a carico della finanza pubblica, l’agevolazione sarà riconosciuta in una percentuale stabilita sulla base del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate e quello delle somme richieste.

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