Firmata la tregua tra tempi di vita e lavoro

Pubblicato il 26 ottobre 2017

Arturo è un imprenditore italo-americano che guarda al futuro. Determinato e visionario quanto basta, ha costituito anni fa un’azienda che si occupa di produrre e commercializzare abbigliamento sportivo in tessuto tecnico; dopo tutto questo tempo, oltre trecento persone lavorano nella corporation del business man d’oltreoceano.

Ma Arturo è perennemente impegnato ad anticipare l’ignoto, così scopre che per le imprese è in dirittura di arrivo il decreto sugli sgravi contributivi per conciliare i tempi di vita-lavoro. Mancano poche righe al termine dell’articolo e il tycoon è già con il telefono in mano a interloquire con il proprio consulente del lavoro: “Hi guy… Voglio prevedere degli asili nido all’interno dell’azienda, rivedere gli strumenti di flessibilità oraria in entrata e in uscita e dare la possibilità di lavorare da casa al 10% della forza aziendale che si occupa di ricerca… Let’s go… Quanti sgravi mi spettano?”.

Il consulente del lavoro, con un respiro profondo simile a quello dei sub che riaffiorano in superficie dopo una lunga immersione in apnea, cerca di rispondere alla richiesta di Arturo: “Al momento opportuno affronteremo la questione e sottoscriveremo dei contratti collettivi aziendali, ma probabilmente avrai tutte le carte in regola per ottenere gli sgravi – ribatte il professionista cercando di decelerare – Sei sempre un passo avanti, ma ancora non c’è l’ufficialità, di sicuro nel breve e/o medio termine ci saranno ottime possibilità” (attuazione dell’art. 25 del D.lgs. n. 80/2015 mediante D.I. del 12 settembre 2017 pubblicato in G.U. - Serie Generale n. 248 del 23-10-2017 – e registrato alla Corte dei Conti il 12 ottobre 2017).

Spero che non si tratti di lungo termine… Sai cosa diceva l’economista John Maynard Keynes, long time ago? ‘In the long run we are all dead’ (Nel lungo termine siamo tutti morti – “A Tract On Monetary Reform”, 1923).

Le considerazioni espresse sono frutto esclusivo dell’opinione degli autori e non impegnano l’amministrazione di appartenenza

Ogni riferimento a persone esistenti e/o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

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