Fissati i criteri per il riconoscimento dei contributi statali agli enti sociali

Pubblicato il 22 febbraio 2011 La circolare n. 6/2011 firmata il 18 febbraio scorso dal ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, in attesa di pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale”, si occupa, tra l’altro, del riconoscimento dei contributi statali di promozione sociale ad enti ed associazioni.

Scopo del Dicastero è quello di arrivare ad una applicazione uniforme della legge n. 476/1987, che, per sostenere anche nel nostro Paese attività di ricerca, informazione, divulgazione culturale e integrazione sociale, prevede l'erogazione di contributi ad associazioni ed enti a carattere nazionale.

Con la circolare n. 6/2011, dunque, si vogliono indicare le modalità per l’individuazione delle attività a cui riconoscere i suddetti contributi statali. In primis, l’attività svolta deve essere riconosciuta di evidente funzione sociale e per essere tale deve essere svolta a livello nazionale. La concreta ricaduta sociale deve essere testimoniata anche attraverso atti formalizzati (protocollo d'intesa, convenzioni, accordi), che attestino l'interrelazione degli enti e delle associazioni di promozione sociale con altri soggetti istituzionali pubblici. Infine, gli enti e le associazioni per poter ottenere il riconoscimento del contributo devono possedere alcuni requisiti.

Nello specifico, il Ministero del Lavoro individua due categorie:

- i soggetti con sedi in meno di dieci regioni devono svolgere attività a livello nazionale e avere sedi presenti in almeno cinque regioni e 20 province operanti consecutivamente da almeno cinque anni;

- i soggetti con sede unica devono svolgere attività a livello nazionale ed essere operanti consecutivamente da almeno dieci anni.

I suddetti soggetti, entro il 31 gennaio di ogni anno, devono inoltrare al Ministero un’apposita istanza per il riconoscimento dell’evidente funzione sociale, al fine di consentire l’inoltro della domanda di contributo entro il termine annuale del 31 marzo.
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