Frodi Iva. Troppi adempimenti rischiano di far commettere più errori

Pubblicato il 14 marzo 2011 Da tempo l’Italia è nel mirino della Commissione Ue per la lotta alle frodi fiscali. Le ultime indagini condotte dalla Guardia di finanzia avvalorano, evidenziando come il numero degli illeciti continui ad aumentare in modo dilagante in tutto il Paese e come l’intensificarsi della lotta, soprattutto alle frodi Iva, abbia visto crescere notevolmente il numero delle denunce.

Dunque, se il Paese sembra sempre più allineato al resto dell’Europa per ciò che riguarda gli obiettivi, meno lo appare dal punto di vista degli strumenti utilizzati per contrastare il fenomeno delle frodi fiscali.

La contestazione maggiore che giunge a carico dell’Italia è la presenza di troppi mezzi utilizzati per contrastare i fenomeni di elusione/evasione, ma che di fatto sovrapponendosi tra di loro rischiano di fallire l’obiettivo. Il discorso riguarda proprio gli elenchi clienti/fornitori, gli elenchi balck list, gli elenchi Intrastat per i servizi ricevuti. Tali strumenti, anche se obbligano gli operatori ad un comportamento formale, di fatto contrastano proprio con l’orientamento comunitario che tende a voler evitare di sovraccaricare i contribuenti con troppi adempimenti burocratici. Il rigore richiesto dalla normativa italiana in materia di frodi Iva, infatti, se da una parte garantisce una tracciatura puntuale delle transazioni, dall’altra appesantisce molto l’operato dei contribuenti, chiamati a volte a dover ripetere anche le stesse informazioni su più elenchi. Ciò, con la conseguenza di far continuare a detenere al nostro Paese un triste primato: quello di vedere realizzato il maggior numero di irregolarità sul fronte dell'Iva e nell'uso di fondi Ue.

Tale visione d’insieme emerge dalla lettura del Libro verde sul futuro dell’Iva, che è stato presentato a Bruxelles lo scorso 1° dicembre 2010 e che rimarrà aperto alla consultazione di tutti i contribuenti interessati fino al prossimo 31 maggio. Finalità di tale documento è quella di modernizzare il sistema dell’Iva sviluppando un dialogo trasversale tra tutte le categorie interessate. La Commissione Ue, infatti, si propone di conferire al sistema dell’Iva il maggior grado di armonizzazione e semplificazione possibile, al fine di ridurre le frodi, sfruttando nel miglior modo possibile i sistemi informatici oggi a disposizione.
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