Giornalisti. Alla Camera passa la riforma dell’Ordine

Pubblicato il 03 agosto 2011 Il 2 agosto 2011 è stato compiuto il primo passo verso la mini-riforma della legge professionale dei giornalisti, con il voto in sede legislativa della Commissione cultura della Camera. Il voto è stato praticamente unanime, con un solo astenuto. Dopo 48 anni dall’istituzione dell’Ordine dei giornalisti, la legge è passata in sede legislativa ed ora attende l’esame del Senato.

Salienti alcuni punti della riforma studiati con l’intento, da una parte, di controllare gli ingressi e, dall’altra, di migliorare l’efficienza e ridurre i costi della burocrazia interna.

Dal testo della riforma emerge notevolmente rivisto l’ingresso alla professione, soprattutto dal punto di vista giuridico. Per diventare giornalista professionista occorre possedere una laurea, almeno triennale, mentre gli aspiranti pubblicisti devono superare un esame di cultura generale che attesti, tra l’altro, la conoscenza dei principi di deontologia professionale.

È stato, poi, previsto un numero massimo dei membri del Consiglio (fissato ora a 90 membri contro gli attuali 150 in progressiva crescita, dati gli automatismi attualmente vigenti) e lo sdoganamento della posta elettronica per la sua convocazione.

Qualche amarezza resta per lo scorporo della parte della riforma sul Giurì per la correttezza dell’informazione e quella sulla Commissione deontologica nazionale, necessaria al controllo veloce degli iscritti. L’auspicio è che questi aspetti vengano ripresi in sede di esame della legge al Senato.
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