Giudici di pace ancora in sciopero dal 15 maggio all’11 giugno

Pubblicato il 05 maggio 2017

Le associazioni dei giudici di pace Unagipa e Angdp hanno deliberato la proclamazione di un ulteriore sciopero nazionale che, questa volta, avrà durata di quasi un mese e, precisamente, dal 15 maggio all’11 giugno 2017.

Nel comunicato di proclamazione dell'astensione, le due associazioni ribadiscono le ragioni della protesta già espresse nelle precedenti iniziative, sottolineando di aver preso atto, per l’ennesima volta, del comportamento omissivo del Guardasigilli, Andrea Orlando, nonostante gli impegni da questi assunti, nonché di aver rilevato che l’attuale Governo non ha manifestato “segnale alcuno” di sensibilità nei confronti delle istanze della categoria.

Per i giudici di pace, la “volontà mortificatrice" del ministro della Giustizia sarebbe stata accentuata da alcune dichiarazione di suoi stretti collaboratori nonché dallo stesso Guardasigilli anche attraverso la richiesta, resa pubblica, di un illegittimo parere “politico dell’Associazione nazionale magistrati, parere da quest’ultimo di recente resoin senso” – si legge nel comunicato – “assolutamente contrario a tutte le istanze di categoria, e senza tenere in alcun conto le legittime e condivisibili osservazioni critiche sulla riforma fatte pervenire al Ministro Orlando da centinaia di capi degli uffici giudiziari…”.

Assicurata una sola udienza a settimana e gli atti indifferibili

E’ stato, infine, precisato che i giudici di pace assicureranno, durante il periodo dello sciopero, la tenuta di una sola udienza a settimana.

Per il resto, tutte le attività giudiziarie e amministrative saranno sospese, come pure la partecipazione ai corsi di formazione e ogni attività legata al proprio ufficio, mentre saranno garantiti solo gli atti indifferibili ed urgenti, per come previsti dal Codice di autoregolamentazione dello sciopero.

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