Gli indici aiutano gli studi

Pubblicato il 27 maggio 2008 Al fine di contrastare le manipolazioni contabili volte a eludere i risultati degli studi di settore, con le dichiarazioni dei redditi per il 2007 sono stati introdotti gli indicatori di normalità economica (Ine). Dalle stime dell’agenzia delle Entrate emerge che questi indicatori hanno avuto effetti molto significativi sui comportamenti dei contribuenti e, di conseguenza, sul gettito. Rispetto ai primi dati resi noti si precisa l’effetto degli studi di settore “normalizzati” applicati lo scorso anno. Si evidenzia un trend in aumento delle cifre dichiarate di notevoli dimensioni: il maggior ricavo teorico per i soggetti che nel 2006 non erano “normali” è aumentato per 10,6 miliardi (+257,9% rispetto al 2005 come anno d’imposta). L’adeguamento spontaneo in dichiarazione aumenta di 1,3 miliardi di euro (+91,3%). I redditi dichiarati salgono di 6 miliardi di euro (+27%). Dall’analisi dei dati emergono alcune considerazioni: gli indicatori di normalità economica hanno portato i contribuenti a comportamenti più virtuosi. Questo fenomeno ha riguardato, seppur in misura minore, coloro che già nelle dichiarazioni 2006 erano “normali”. Per questi ultimi soggetti, evidenzia l’Amministrazione finanziaria, i maggiori ricavi teorici aumentano di 2 miliardi di euro (+19,3% rispetto al 2005) e l’adeguamento spontaneo in dichiarazione per coloro che nel 2005 erano già normali aumenta del 5,3%. I ricavi crescono per 10,4 miliardi di euro (3,3%) e i redditi dichiarati salgono per 3,2 miliardi di euro (8,9%).
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