Governo. Più tempo per regolarizzazione Irap. NaDEF con più risorse

Pubblicato il 30 settembre 2021

Il comunicato n. 38 del 29 settembre 2021, reso noto dal Governo, dà la notizia dell’approvazione della Nota di aggiornamento al DEF (NaDEF), che contiene previsioni più rosee rispetto a quelle prospettate nel DEF.

Ma il Governo ha anche deliberato l’ok per il rinvio al 30 novembre 2021 del termine per la regolarizzazione del versamento relativo al saldo Irap 2019 ed al primo acconto Irap 2020.

Versamenti Irap: regolarizzazione fra due mesi

Il Consiglio dei Ministri ha emesso un decreto-legge che sposta dal 30 settembre al 30 novembre 2021 il termine per restituire il saldo Irap 2019 e il primo acconto Irap 2020, eliminati dal decreto Rilancio durante la crisi da Covid-19, qualora i soggetti abbiano superato i limiti degli aiuti di Stato fissati dal Temporary framework Ue.

Il testo interviene sul termine contenuto nel comma 5 bis dell'articolo 42, DL n. 104/2020, contenente una sorta di sanatoria relativa al mancato versamento del saldo per il 2019 e del primo acconto per il 2020 relativamente all’Irap, quando, invece, i pagamenti dovevano essere effettuati per effetto del mancato rispetto dei limiti comunitari in tema di aiuti di stato.

Infatti, per aver diritto al beneficio si dovevano possedere determinati requisiti relativi all'aspetto soggettivo nonchè a quello dell'importo dell'aiuto spettante.

La nota del Consiglio dei ministri di ieri spiega che il differimento del termine al 30 novembre è dovuto al fatto che la decisione della Commissione Europea sull'estensione delle nuove soglie del Quadro Temporaneo agli aiuti già autorizzati non sarà adottata entro la data prevista del 30 settembre.

Le imprese, quindi, hanno due mesi in più di tempo per versare le somme dovute che, si ricorda, non devono essere accompagnate da sanzioni ed interessi.

NaDEF: quadro economico migliorato

Come affermato nella conferenza stampa tenuta dal Premier Mario Draghi e dal Ministro dell’Economia Daniele Franco, “il quadro economico è di gran lunga migliore di quello che noi stessi pensavamo potesse essere cinque mesi fa”.

I numeri: nell’anno in corso, il PIL dovrebbe crescere del 6%, con un lieve calo nell’ultima parte dell’anno; mentre il rapporto deficit/PIL sarà del 9,4% nel 2021, del 5,6% nel 2022, del 3,9% nel 2023, e del 3,3% nel 2024.

Ciò consente, tra le atre cose, di disporre un aumento degli investimenti di circa il 15%, e il prossimo di oltre il 6%.

Dunque, via al rinnovo di diverse misure di rilievo economico e sociale: Fondo di Garanzia per le PMI, Superbonus e investimenti innovativi. Altri interventi verranno attuati su ammortizzatori sociali e alleggerimento del carico fiscale.

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