Green pass, tampone valido anche se scade durante l’orario di lavoro

Pubblicato il 18 ottobre 2021

Come noto, dal 15 ottobre 2021, e fino alla fine del periodo emergenziale (31 dicembre 2021), tutti i lavoratori devono essere in possesso del cd. “certificato verde” (green pass) per entrare nei luoghi di lavoro. In alternativa, il lavoratore è tenuto a sottoporsi a tampone per certificare la negatività al Covid-19. Il tampone ha una validità di 48 ore. Inizialmente, il Governo affermava che laddove la validità del tampone scadeva durante l’orario di lavoro, il lavoratore era tenuto a uscire dal lavoro per sottoporsi a nuovo tampone per poi tornare a lavoro.

Ora, invece, le faq aggiornate pubblicate sul sito del Governo danno una lettura diversa in tal senso. Infatti, alla faq n. 12 viene affermato che il green pass rilasciato in seguito all’effettuazione di un tampone, non deve essere valido per tutta la durata dell’orario lavorativo ma esclusivamente nel momento in cui il lavoratore effettua il primo accesso quotidiano alla sede di servizio. Tant’è che può scadere durante l’orario di lavoro, senza la necessità di allontanamento del suo possessore.

Green pass, validità del green pass

Dunque, il green pass rilasciato in seguito all’effettuazione di un tampone deve essere valido nel momento in cui il lavoratore effettua il primo accesso quotidiano alla sede di servizio e può scadere durante l’orario di lavoro, senza la necessità di allontanamento del suo possessore.

Tale interpretazione, però, desta qualche perplessità circa la ratio del D.L. n. 127/2021, il quale richiede di esibire e possedere il certificato verde ai fini dell’accesso sul luogo di lavoro, e non solo al momento dell’accesso. Ciò perché il decreto mira a impedire la presenza di persone prive del certificato verde.

Inoltre, verrebbe allungata illegittimamente la validità del tampone.

Tra l’altro, un datore di lavoro, in ragione dei divieti di trattamento dei dati sanitari, non può tenere un registro con i nomi dei controllati al momento dell’accesso in azienda. Di conseguenza, se durante un controllo a campione nel corso della giornata lavorativa, capita in un lavoratore con il green pass non valido, non è tenuto a sapere se il dipendente al momento del primo accesso ha mostrato un green pass valido.

Green pass, controllo per gli esenti

Altri importanti chiarimenti giungono in merito al controllo del green pass per i soggetti esenti, ossia coloro che per comprovati motivi di salute non possono sottoporsi al vaccino. Questi ultimi, quindi, devono esibire un certificato contenente l’apposito “QR code” in corso di predisposizione. Nelle more del rilascio del relativo applicativo, il personale esente non può essere soggetto ad alcun controllo.

Per i soggetti in attesa di rilascio di valida certificazione verde e che ne abbiano diritto, nelle more del rilascio e dell’eventuale aggiornamento, è possibile avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.

Si ricorda, a tal proposito, che il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole sul green pass è punito con una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro.

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