Guardasigilli soddisfatta per il primo impatto della nuova geografia giudiziaria

Pubblicato il 20 settembre 2013 Con comunicato del 19 settembre 2013, il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ha reso nota la propria soddisfazione rispetto al primo impatto rilevato nell'entrata in vigore delle nuove norme di revisione delle circoscrizioni giudiziarie.

Il Guardasigilli, ha ringraziato i magistrati, i dirigenti ed il personale amministrativo che hanno garantito il buon esito delle operazioni annunciando, altresì, la costituzione di una commissione per monitorare il procedere della riforma. La commissione, composta da 8 membri – tra i quali, oltre a magistrati e tecnici del ministero, sarà presente un rappresentante dell'avvocatura e uno dell'Anci –  sarà presieduta dal vice capo dipartimento per gli Affari di Giustizia del ministero, Annamaria Palma Guarnier.

Secondo i dati del dicastero, ad una settimana dall'avvio degli accorpamenti, solamente 25 sedi sulle 420 toccate dalla riforma, avrebbero riscontrato problemi di varia rilevanza.

Nel dettaglio – si legge nella nota – in 13 sedi accorpanti si sono rilevati problemi di spazio; 6 sedi accorpate hanno subito ritardi a causa delle manifestazioni di protesta; 6 sedi sono state interessate da azioni legali di opposizione al trasloco e al trasferimento del personale.

Per i ministro, l'inizio delle operazioni di riordino è stato comunque “più che incoraggiante”.

Di diversa opinione gli avvocati dell'Associazione nazionale avvocati italiani (Anai) i quali parlano di “massacro di centinaia di migliaia di processi pendenti che stavano per celebrarsi e che sono finiti con i fascicoli in scatoloni con destinazione incerta e con inconcepibile previsioni ignote”.
 
Per il Presidente dell'associazione, Maurizio de Tilla, il ministero della Giustizia, smantellando Tribunali e Sezioni distaccate che smaltivano i processi pendenti e che oggi sono desertificati, è riuscito, con un'azione di forza, “paradossalmente” a distruggere, in pochi giorni, processi ormai in via di soluzione.

Per questi motivi l'Anai ha preannunciato l'avvio di “class actions e azioni di danni da parte dei cittadini i cui diritti sono stati cancellati con la violenza di un potere cieco”.

E' quanto si apprende in un comunicato dell'associazione datato 19 settembre 2013.
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