I primi dati sulla riapertura dello scudo fiscale

Pubblicato il 19 febbraio 2010

I numeri dello scudo fiscale quater non sono così clamorosi come quelli che si sono registrati tra novembre e dicembre 2009. La riapertura dei termini per la regolarizzazione delle attività finanziarie detenute irregolarmente all’estero sta, ora, interessando soprattutto coloro che per difficoltà legate alle diverse fasi dell’operazione o per incertezza normativa/informativa non erano riusciti a rimpatriare le loro attività entro il 15 dicembre scorso (data di chiusura del terzo scudo fiscale, che aveva avuto avvio il 15 settembre 2009).

Dunque, questa seconda opportunità ravvicinata di mettersi in regola con il Fisco sta interessando una cosiddetta “nicchia” di contribuenti. Si tratta, in particolare, dei proprietari di immobili detenuti all’estero (fuori dai confini europei), che sono alle prese con l’obbligo di indicare nel quadro RW – a partire dal periodo d’imposta 2009 – le loro proprietà anche se non produttive di reddito.

Sull’argomento riguardante le proprietà immobiliari fuori dalla white list era stata emanata la circolare n. 49/E/2209, che però essendo stata rilasciata a ridosso della scadenza dei termini, non era riuscita a dissipare tutti i dubbi.

Riguardo al nuovo scudo, va anche detto che le aspettative erano molto basse, perciò i numeri che si stanno registrando ora soddisfano in pieno professionisti, banche e associazioni. Da inizio anno, infatti, si registra un flusso costante di adesioni con un 30% di clientela nuova soprattutto titolare di azioni e beni, mentre la prima fase dello scudo ha interessato soprattutto la liquidità. Per tirare le somme dello scudo fiscale 2 è però presto. Secondo molte autorevoli opinioni molte domande verranno registrate, molto probabilmente, a fine aprile in prossimità della scadenza della terza fase che – si ricorda – va dal 1° marzo al 30 aprile, con il pagamento dell’imposta straordinaria del 7%.

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