“Ignorantia legis” non scusa neanche il cittadino extracomunitario

Pubblicato il 13 luglio 2010
La Corte di cassazione, con sentenza n. 26799 del 12 luglio 2010, ha rigettato il ricorso presentato da un cittadino extracomunitario avverso la decisione con cui la Corte d'appello di Reggio Calabria aveva emesso, nei suoi confronti, sentenza di condanna per ricettazione e commercio di cd pirata. 

L'uomo si era rivolto ai giudici di legittimità per far valere, come esimente per i reati commessi, il fatto che non conoscesse la legge italiana, ignoranza questa che dipendeva dal suo basso livello di cultura e scolarizzazione. La Suprema corte, tuttavia, nel ribadire l'estensione anche ai cittadini extracomunitari del principio secondo cui “la legge non ammette ignoranza”, ha dichiarato inammissibile il ricorso condannando, altresì, l'immigrato al pagamento delle spese processuali e al versamento di 1000,00 euro per ammenda.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Fondoprofessioni, finanziati piani formativi pluriaziendali

05/05/2025

Sicurezza sul lavoro: in arrivo nuovi fondi e nuove misure

05/05/2025

Aggressioni a docenti: maggiori tutele per il personale scolastico

05/05/2025

Coniuge superstite e IMU: quando si è soggetti passivi d’imposta

05/05/2025

Politiche in favore delle persone anziane: via libera al decreto correttivo

05/05/2025

Lavoro sportivo: pubblicato il terzo aggiornamento del mansionario

05/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy