Il cittadino può accedere alle sentenze tributarie anche se non è parte in causa

Pubblicato il 29 gennaio 2010
Con sentenza n. 1629 del 27 gennaio 2010, le Sezioni unite civili della Cassazione hanno precisato come spetti ad ogni cittadino il diritto di ottenere copia degli atti detenuti per lui dal pubblico depositario, inteso, questo, quale soggetto cui la legge attribuisce la funzione fondamentale di tenere gli atti a disposizione del pubblico, con obbligo di rilasciarne copia ai richiedenti, nel cui interesse detiene gli atti stessi.

Con tale decisione i giudici di Cassazione si sono espressi in una vicenda in cui un editore di un sito internet di informazione giuridica aveva chiesto alla Commissione tributaria provinciale di ottenere il rilascio di copie di sentenze per motivi di informazione e di studio, pur non essendo una parte del processo. I giudici regionali non avevano accolto la richiesta e per questo era stato adito, invano, anche il Tar.

E' così intervenuta la pronuncia del Supremo collegio secondo cui ogni cittadino ha diritto ad ottenere la copia delle sentenze pronunciate dai giudici fiscali anche se non sia parte in causa ma la chieda per motivi di studio e di informazione. I pubblici depositari - i cancellieri nel caso in esame - hanno infatti l'obbligo di rilasciare copia degli atti in loro possesso. Inoltre – si legge nella sentenza – eventuali ingiustificati ritardi od omissioni da parte del depositario nel rilascio delle copie, autorizzano il cittadino a fare causa all'amministrazione davanti al giudice ordinario cui spetta la competenza in materia: quello rivendicato, infatti, è un diritto di tutti i cittadini.
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