Il datore che detrae assegni familiari non corrisposti commette truffa

Pubblicato il 04 marzo 2010
Commette una truffa, e non una semplice evasione contributiva, il datore di lavoro che mette in detrazione, sui rendiconti mensili, gli assegni familiari dei dipendenti senza in realtà corrisponderli a questi ultimi. Ciò che rileva, in tale ipotesi, è che attraverso la fittizia esposizione di somme non corrisposte, l'istituto previdenziale viene indotto all'errore sul diritto al conguaglio realizzandosi, così, un ingiusto profitto in capo all'imprenditore.

E' quanto si legge nel testo della sentenza della Cassazione n. 8537 del 3 marzo 2010.
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