Il giusto prezzo del patto di fedeltà

Pubblicato il 22 maggio 2006

di Cassazione, con la sentenza n. 7835 del 4 aprile 2006, chiamata a pronunciarsi sulla congruità del corrispettivo nel caso di due lavoratori che avevano stipulato un patto di non concorrenza per un periodo successivo alla cessazione di un rapporto di lavoro subordinato, afferma che il vincolo imposto ai lavoratori non era tale da incidere in maniera consistente sulla possibilità di ricollocazione lavorativa ed inoltre che era da escludersi il carattere simbolico ovvero l’inadeguatezza del corrispettivo pattuito. È nullo, infatti, sulla base dell’articolo 2125 del Codice civile, un patto di non concorrenza con compensi simbolici o palesemente iniqui, nonché sproporzionati in rapporto al sacrificio richiesto al lavoratore e alla riduzione delle sue possibilità di guadagno. 

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Licenziamenti individuali: ennesimo “stop” alle tutele crescenti

18/09/2025

Tutele crescenti: tra rigidità normativa e correzioni giurisprudenziali

18/09/2025

Intelligenza artificiale: sì definitivo al disegno di legge. Le novità

18/09/2025

Accollo del debito e compensazione: stop anche tra retisti

18/09/2025

Unione civile: sì all'assegno mensile, scioglimento come divorzio

18/09/2025

Nuovo Documento programmatico di finanza pubblica sostituisce Nadef

18/09/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy