Il lavoro part-time e il Tetris della vita

Pubblicato il 06 dicembre 2018

Numerosi matematici hanno studiato la complessità del Tetris, il famoso gioco inventato dal programmatore russo Aleksej Leonidovič Pažitnov nel 1984, in cui i tetramini cadono dall’alto e vanno incastrati l’uno con l’altro: sono arrivati alla dimostrazione che una partita di Tetris si conclude certamente con la sconfitta del giocatore.

La vita di Anastasia assomiglia al videogioco russo, è tutta un incastro. Un affitto da pagare, una casa da mandare avanti, un bambino da crescere da sola. Così, per garantire a entrambi l’esistenza sulla Terra, Anastasia si arrabatta come può. Ha un part-time di 25 ore con una ditta di pulizie, un altro rapporto a tempo parziale con una pizzeria per ulteriori 15 ore settimanali e, ultimamente, ha trovato un lavoretto da 10 ore alla settimana per una piccola azienda tessile.

Proprio nel corso di un controllo ispettivo a quest’ultima ditta artigiana, è emerso il cumulo di contratti a tempo parziale. Anastasia ha spiegato la situazione agli ispettori: “Poco più di 600 euro li prendo dalla ditta di pulizie, circa 400 dalla pizzeria e altrettanti da questa azienda: solo di affitto ne spendo 500 al mese, poi ci sono i libri da comprare, i vestiti, il pranzo e la cena tutti i giorni…”.

“Capiamo la situazione, ma la normativa non permette di lavorare costantemente più di 40 ore alla settimana (D.lgs. n. 66/2003, Ministero del Lavoro, con risposta a interpello prot. n. 25/I/0004581 del 10/10/2006) – risponde un ispettore – Tale limite è previsto per tutelare l’integrità fisica e psichica del lavoratore, nonché la sua vita di relazione”.

“Integrità fisica e psichica?!? Vita di relazione?!? Lasciamo perdere che è meglio… – ribatte con dignità e un pizzico di orgoglio la lavoratrice – Non giudico chi è chiamato ad applicare la legge, mi limito a porvi una domanda: la mia vita è a pezzi, mi aiutate a trovare, se esiste, la soluzione del puzzle?”.

Le considerazioni espresse sono frutto esclusivo dell’opinione degli autori e non impegnano l’amministrazione di appartenenza

Ogni riferimento a persone esistenti e/o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

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