Il manifesto del Cndcec per la riforma del Fisco

Pubblicato il 26 novembre 2010 È pubblicato sul sito del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili “Il manifesto dei commercialisti italiani per la riforma del fisco”, approvato durante le riunioni del 16 e 17 novembre 2010. Si tratta della piattaforma per la partecipazione della categoria ai tavoli di lavoro convocati da Tremonti.

Con quattro linee d’azione prioritarie il Cndcec progetta una riforma dell’attuale ordinamento tributario nazionale che mira a 10 obiettivi fondamentali, ma nel documento sono indicati anche i no che devono guidare il nuovo fisco.

Le 4 direttrici di fondo:

- garantire un quadro di regole certe per rilanciare la fiducia nel rapporto tra fisco e contribuente;

- accentuare la lotta all’evasione fiscale, ma in un contesto che ponga al centro l’amministrazione della giustizia tributaria, non soltanto l’accertamento e la riscossione;

- costruire un prelievo fiscale equo, efficiente e coerente rispetto al modello cui si ispira la nostra Costituzione e su cui si fonda la nostra società;

- correggere il tiro del federalismo fiscale verso una maggiore attenzione all’autonomia finanziaria, piuttosto che all’autonomia impositiva.

I no: ad una riforma priva dei presupposti sociali e politici per durare a lungo; ad una riforma in cui le logiche di gettito prevalgano sugli obiettivi di fondo; ad una riforma “tela di Penelope” che blocca interventi immediati; ad una riforma che dimentichi la necessità di una semplificazione normativa; ad una riforma che possa giustificare nuovi condoni fiscali.

Nel manifesto tra gli obiettivi si sottolinea la necessità di elevare a norma di rango costituzionale lo Statuto del contribuente, di affrontare la questione dell’abuso del diritto, di dare priorità al nuovo redditometro, di abolire l’Irap e di premiare fiscalmente le imprese che danno lavoro in Italia.
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