Il prof salvato dalla buona fede

Pubblicato il 03 marzo 2009

Secondo il Tar per la Lombardia, II sezione di Milano, (sentenza n. 1160, depositata il 6 febbraio 2009) il docente precario che, in buona fede, commetta un errore nella compilazione della domanda, attribuendosi un servizio in più, non può essere depennato dalle graduatorie ad esaurimento; il potere di irrogare sanzioni da parte del dirigente scolastico, infatti, non va oltre l'ambito dell'istituzione scolastica mentre l'eventuale decadenza può essere disposta solo nei limiti della graduatoria di istituto. I giudici regionali, in particolare, hanno chiarito che la sanzione prevista per chi espone dichiarazioni non veritiere non ha natura afflittiva ma si limita a rimuovere gli effetti della dichiarazione non veritiera attraverso la decadenza dal beneficio acquisito con la falsa dichiarazione. Perché, poi, possa essere ravvisato l'illecito sanzionato dalla norma è necessaria la presenza di un nesso causale tra la falsa dichiarazione e il beneficio. Nel caso esaminato dal Tar, tuttavia, non c'era alcun nesso in quanto l'insegnante, anche se non avesse commesso l'errore, avrebbe avuto comunque titolo all'incarico.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

CCNL Consorzi di bonifica - Ipotesi di accordo del 21/5/2025

01/08/2025

CCNL Energia e petrolio - Verbale di accordo del 10/7/2025

01/08/2025

Energia e petrolio. Verifica scostamento inflattivo

01/08/2025

Consorzi di bonifica. Tabelle retributive

01/08/2025

Blocco dei licenziamenti per Covid-19: la Corte Costituzionale conferma l’esclusione per i dirigenti

01/08/2025

Licenziamento per video su TikTok: illegittimo senza intento denigratorio

01/08/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy