Il regime intertemporale del nuovo contratto a termine

Pubblicato il 13 settembre 2018

Il 14 luglio 1789 rappresenta una data dall’alto valore simbolico, poiché la presa della Bastiglia parigina viene fatta coincidere con l’inizio della Rivoluzione francese. Il 14 luglio 2018, esattamente 229 anni dopo, in Italia entra in vigore il cosiddetto “Decreto Dignità” (D.L. 87/2018). E se uno del calibro di Albert Einstein diceva che il caso altro non è che il modo in cui Dio rimane anonimo, beh, sembrerebbe che ci sia poco da aggiungere!

La legge di conversione del “Decreto Dignità” (L. n. 96/2018), entrata in vigore il 12 agosto, ha previsto un regime transitorio riguardo alla nuova disciplina del contratto a termine, ha cioè disciplinato la fase di passaggio tra la legislazione precedente e quella nuova al fine di risolvere il conflitto tra leggi e di fornire certezza ai rapporti giuridici…

“Nessun problema, basta approfondire…”. È questo ciò che ha pensato una nostra vecchia conoscenza, il rag. Orazio Precisetti, di professione consulente del lavoro: “Normativa alla mano sarà un gioco da ragazzi rispondere alle richieste delle aziende sul nuovo contratto a tempo determinato!”, ha sentenziato il professionista ai suoi stretti collaboratori, per la verità un po’ in apprensione.

E così comincia a porsi alcune domande: “Che succede a un contratto a termine prorogato o rinnovato dopo il 14/07/2018 e prima dell’11/08/2018? Che accade dal 12/08/2018 in avanti e fino al 31/10/2018?”. Di corsa in biblioteca, via alla consultazione di polverosi volumi che trattano dell’irretroattività della legge e narrano della mitica distinzione fra emendamenti soppressivi, sostitutivi e modificativi, dell’epica efficacia ex nunc ed ex tunc della legge di conversione, dell’epopea del “tempus regit actum” fino al socratico ”dura lex, sed lex”!

E così a metà tra uno gnoseologo kantiano e un hobbit tolkeniano alla ricerca dell’Arkengemma, il nostro rag. Precisetti riflette ormai sul caos cosmico generato dalle grandi rivoluzioni della storia e sembra sul punto di mollare; fortunatamente trova nuova linfa in un testo di Edmund Burke, il Cicerone britannico, autore della più famosa invettiva contro la Rivoluzione transalpina: “Colui che lotta contro di noi rafforza i nostri nervi e acuisce le nostre abilità. Il nostro antagonista è colui che ci aiuta di più” (“Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia”, 1790; ed. italiana a cura di M. Respinti, Ideazione editore, 1998).

Le considerazioni espresse sono frutto esclusivo dell’opinione degli autori e non impegnano l’amministrazione di appartenenza

Ogni riferimento a persone esistenti e/o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

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